Pizzoli (L’Aquila), Sala Consiliare-Piazza del Municipio, Venerdì 25 aprile 2025 ore 18.

Da qualche anno, in Italia, ricordare il 25 aprile, la festa che ricorda la Liberazione dal nazifascismo, è diventato più importante che in passato. Sarà un piacere e un onore parlare del mio libro dedicato a quegli anni terribili a Pizzoli, a pochi chilometri dall’Aquila, insieme alla collega giornalista Michela Santoro e all’amico Fulvio Angelini. rappresentante dell’ANPI.

A Pizzoli, nel 1940, il Tribunale speciale fascista confina Leone Ginzburg, un ebreo torinese di origine russa, critico letterario e militante di Giustizia e Libertà. Qualche mese dopo lo raggiungono la moglie Natalia e i figli Carlo e Andrea. La terza figlia, Alessandra, nasce nel 1943 all’Aquila. A Pizzoli Leone Ginzburg continua a lavorare, mentre Natalia scrive il romanzo “La strada che va in città”, pubblicato con lo pseudonimo Alessandra Tornimparte. Dopo la caduta di Mussolini, Leone torna a Roma, si impegna nella Resistenza, viene catturato e torturato a Regina Coeli, dove muore il 5 febbraio 1944.

Il Comune di Pizzoli e la Sottosezione CAI Alta Valle dell’Aterno ricordano Leone e Natalia Ginzburg con un bel sentiero che sale verso la montagna, e con la Biblioteca comunale.