A sud del centro medievale di Viterbo, a oriente del tracciato moderno della Via Cassia, i Monti Cimini e le alture intorno al Lago di Vico offrono agli amanti delle camminate e del verde dei paesaggi di grande suggestione. Gli escursionisti, di solito, frequentano le alture a est del Lago, traversate dai sentieri della Riserva naturale di Vico.
Ma anche il versante occidentale dei Cimini, costeggiato dalla Via Francigena, offre camminate affascinanti. Lo dimostra il percorso che traversa la meravigliosa foresta di querce e faggi che sale verso il Monte Fogliano, e che tocca il bellissimo eremo di San Girolamo, scavato in uno spuntone di roccia lavica.
Anche se l’aspetto può far pensare agli Etruschi, o ai primi secoli dell’Era cristiana, l’eremo è stato realizzato nel Cinquecento, da operai pagati da Girolamo Gabrielli, un frate nato in una ricca famiglia di Siena, che aveva scelto di ritirarsi nei boschi della Tuscia per dedicare la sua vita alla preghiera. Nel 1527, i Lanzichenecchi diretti verso l’Urbe (che avrebbero devastato nel Sacco di Roma) per ordine dell’imperatore Carlo V, devastarono l’eremo e malmenarono il frate. Un altro religioso, Fra’ Marcantonio, fece ricostruire il complesso, che venne utilizzato fino al 1628.
Il vicino Convento di Sant’Angelo, nato intorno a un oratorio longobardo, si è trasformato in un monastero dei Benedettini e poi dei Francescani. Nel Settecento vi ha dimorato San Paolo della Croce, fondatore dei Passionisti.
La passeggiata verso San Girolamo può essere allungata salendo ai 966 metri della vetta del Monte Fogliano, rivestita dal bosco e dove sorgono delle grandi antenne. Percorsi ancora più lunghi si ottengono se si parte a piedi dalla Via Francigena, oppure da Cura di Vetralla o dalla sua stazione ferroviaria.
I segnavia realizzati dalla Sezione di Viterbo del CAI, insieme a quelli degli itinerari di mountain-bike dedicati a Rita Chiodi da un’associazione locale, consentono di orientarsi in una zona dove il fitto bosco complicava tradizionalmente le escursioni. L’unico breve tratto non segnato del nostro itinerario si risolve facilmente, salendo per via intuitiva fino a una strada sterrata a mezza costa.
- Dislivello: da 350 a 620 metri
- Tempo: da 2 a 3.45 ore a/r
- Difficoltà: E
- Periodo consigliato: tutto l’anno
Da Cura di Vetralla si imbocca la strada per Tre Croci, si va a destra a un bivio e si supera un passaggio a livello. Più avanti, sulla destra, è un posteggio (400 m) sulla Via Francigena, dove iniziano gli itinerari di mtb dedicati a Rita Chiodi. Chi raggiunge la zona con i bus del COTRAL impiega 0.15 ore a piedi dal paese al posteggio.
Si continua in auto sulla strada che sale nel bosco, tocca l’ingresso del Convento di Sant’Angelo, lascia a destra una diramazione senza indicazioni e porta all’inizio del sentiero (620 m). Un cartello indica la direzione dell’Eremo.
Chi parte a piedi dal posteggio o da Cura deve seguire brevemente la Francigena, verso destra arrivando dal paese. Dal punto 2 si sale a sinistra per un viottolo, toccando i punti da 28 a 19. Si sbuca su un altro tracciato, si continua a salire toccando il punto 29, si lascia a sinistra una strada, e al punto 31 se ne imbocca un’altra. Aggirato il Convento si raggiunge l’inizio del sentiero (1 ora).
In entrambi i casi, dalla strada asfaltata si prosegue a piedi su un viottolo, indicato da segnavia bianco-rossi senza numero, che sale a sinistra di un valloncello e porta alle rocce che ospitano l’eremo di San Girolamo (720 m, 0.15 ore), che merita una sosta.
Dai cartelli alla base delle rocce, si riprende a salire verso destra per un centinaio di metri (segnavia CAI 103) fino a un largo crinale. Qui si devia a sinistra, salendo per un viottolo non segnato. Dove la vegetazione diventa fitta, il viottolo si trasforma in un sentiero e piega a destra, superando un fosso e degli alberi caduti. Dove anche il sentiero si perde si sale direttamente fino a una strada sterrata a mezza costa, da cui si stacca (900 m) la stradina per il Monte Fogliano.
Dei tornanti portano in breve alla larghissima vetta, rivestita da faggi e occupata da grandi antenne. Sul punto più alto (966 m, 0.45 ore) sono un’altra antenna e un cippo dove s’incontrano i territori di Viterbo, Capranica, Ronciglione e Vetralla. Tra i faggi s’intravede il Lago di Vico.
Si torna alla strada a mezza costa, e la si segue verso nord (destra scendendo dalla vetta) traversando una sella (911 m) e scendendo a un bivio (850 m, 0.30 ore) accanto al punto 71 degli itinerari di mountain-bike. Qui si lascia la strada, e si scende in una zona di tagli boschivi, tenendosi sul viottolo di sinistra a un bivio.
Al punto 45 si va a sinistra a saliscendi, ci si tiene a destra a un bivio e si torna all’Eremo e al punto di partenza (0.30 ore). Se si deve ridiscendere a piedi alla Via Francigena si può scegliere tra il percorso dell’andata e la strada, normalmente poco trafficata. In entrambi i casi occorrono 0.45 ore.
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