Uno dei fiumi più limpidi del Lazio scende tra i boschi dei Monti Sabini. Il Farfa, affluente di sinistra del Tevere, avrebbe una portata maggiore se l’acqua delle sorgenti delle Capore non fosse captata e convogliata nell’Acquedotto del Peschiera, che rifornisce la Sabina e Roma.
Alla confluenza del Farfa nel Tevere, nel 1979, è stata istituita la prima Riserva Naturale regionale del Lazio. Il tratto più spettacolare della valle, nel territorio comunale di Mompeo, è invece tutelato dal 2007 dal Monumento Naturale Gole del Farfa.
I boschi della valle traversata dal fiume sono formati in prevalenza da cerro, carpino e leccio, accanto all’acqua crescono salici, carpini e pioppi. Nell’area protetta vivono il falco pellegrino, il gufo reale, il merlo acquaiolo, l’istrice e la salamandrina dagli occhiali, nelle acque del Farfa è ancora presente il raro gambero di fiume.
La passeggiata più piacevole e frequentata della zona scende da Mompeo fino al corso del fiume, accanto al quale sono i resti di un mulino ad acqua. Nei pressi è lo spettacolare Ponte romano (in realtà medievale) che ha consentito per secoli il transito tra Mompeo e Castelnuovo di Farfa.
Risalendo sulla sponda opposta, altre svolte nel bosco portano nei pressi della Grotta Scura, un’imponente risorgenza carsica che al momento in cui scriviamo non è accessibile al pubblico. Il colpo d’occhio dall’esterno è comunque suggestivo.
Il viottolo dell’itinerario è semplice, ma richiede attenzione nella traversata del ponte, che è largo ma privo di spallette. Il sentierino indicato dai segnavia 352B, che prosegue sulla destra orografica e poi risale verso Mompeo, include un tratto attrezzato con cavi metallici, e da affrontare con equipaggiamento da ferrata. Nelle giornate più calde la risalita dalle rive del Farfa al paese è faticosa.
Mompeo, borgo dei Sabini diventata possedimento dell’Abbazia di Farfa, è stata più tardi feudo degli Orsini, dei Mattei, dei Melchiorri e dei Naro, e conserva mura e porte medievali. Da vedete la parrocchiale e l’imponente Palazzo baronale.
- Dislivello: da 240 a 370 metri
- Tempo: da 2 a 2.45 ore a/r
- Difficoltà: T/E
- Quando andare: tutto l’anno
Il borgo di Mompeo, affacciato sulle Gole del Farfa, si raggiunge da Passo Corese per Farfa, Bocchignano, Castel San Pietro e Salisano. Si può arrivare da Rieti e dalla Via Salaria passando per Montenero Sabino.
Il posteggio per gli escursionisti diretti alle Gole, indicato da una tabella dei sentieri della Riserva, è a Borgo di Sotto (330 m), prima della salita verso il centro di Mompeo. Una seconda area di posteggio si trova qualche centinaio di metri prima, a Madonna Mattone.
Dal posteggio si segue a piedi la stretta e asfaltata Strada delle Mole, indicata dai cartelli di un agriturismo e dai segnavia 351, 352 e AV. Davanti all’agriturismo si piega a sinistra, e si scende per una carrareccia che piega a destra, costeggia dei prati e piega a sinistra accanto a una costruzione restaurata.
Un’ultima rampa in discesa porta a un bivio quasi a livello del Farfa. Si va a destra, si costeggia un mulino diroccato, e ci si trova davanti al ponte medievale (185 m) che scavalca il fiume. Si può seguire per un tratto lo scomodo sentierino segnato che continua sulla destra del fiume, e poi sale e diventa un percorso attrezzato.
Il percorso più interessante consiste nel traversare il ponte (largo e comodo ma senza parapetti, attenzione!), e nel riprendere a salire sull’altra sponda per un sentiero che obliqua a destra in un querceto e sbuca su una carrareccia. Si va a sinistra, si tocca il Casale di Contro, ci si tiene a destra a un bivio e si raggiunge una sella (290 m) dove passa una strada che proviene da Castelnuovo di Farfa.
La si traversa, si scende qualche metro accanto a una recinzione, e ci si affaccia (280 m, 1 ora) sull’imbocco della Grotta Scura, raggiunta da una scalinata che avrebbe bisogno di un restauro. Lungo il percorso già seguito si torna al ponte e si risale a Borgo di Sotto. Il ritorno richiede lo stesso tempo dell’andata.
Si può completare la passeggiata salendo a piedi al centro storico per la stradina che inizia alle spalle della tabella dei sentieri della Riserva. Tenendosi sulla strada che sale ai vari bivii si raggiungono l’ingresso del borgo medievale e poi il Piazzale Regillo (461 m), ai piedi del castello baronale. Si torna per la stessa via, in tutto occorrono 0.45 ore a/r.
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