Poco appariscente se visto dal Passo Oclini, da Malga d’Ora o dal Passo di Lavazè, il Corno Bianco (Weisshorn in tedesco) è una delle “piccole montagne” più sorprendenti dell’Alto Adige, e offre un magnifico panorama sul canyon del Bletterbach e sulla turrita catena del Latemar, oltre la quale compare il Catinaccio. Oltre la Valle dell’Adige si vedono le Dolomiti di Brenta.

Questo facile e piacevole itinerario consente di raggiungere l’altissima croce della vetta traversando una bella foresta e affacciandosi dall’alto sul canyon del Bletterbach. In discesa si cammina tra fittissimi mughi. Si tratta di un percorso elementare, anche nel canalino finale attrezzato con un cavo metallico. Richiedono attenzione, invece, i pochi metri in cui il sentiero si affaccia sui ripidi e franosi pendii del canyon.

  • Dislivello: 370 m
  • Tempo: 2.15 ore a/r
  • Difficoltà: E
  • Periodo consigliato: da maggio a ottobre

L’ampia sella erbosa del Passo degli Oclini (Jochgrimm, 1989 m) si raggiunge da Cavalese, Varena, Tesero o Stava toccando il Passo di Lavazè (Lavazè Joch, 1805 m). Dal versante altoatesino si può arrivare da Obereggen), Nova Ponente (Deutschnofen) o Bolzano.

Dal posteggio si segue la strada sterrata, chiusa da una sbarra, che aggira il rifugio-albergo Passo degli Oclini, lascia a destra la via normale del Corno Bianco (la si seguirà in discesa), e scende verso un edificio in pietra e un bivio. Si lascia a sinistra un viottolo per la Isi Hütte, poi si continua quasi in piano a mezza costa. Aggirato un largo crinale si scende verso la conca erbosa dov’è la Malga Gurndin (1952 m, 0.30 ore), aperta con servizio di ristoro dalla primavera all’autunno.

Un centinaio di metri prima della malga si imbocca un viottolo indicato dai cartelli del Panorama Weg e delle Dolomiti UNESCO. Si continua su un viottolo che scende a mezza costa per un prato e poi entra in salita nel bosco di larici e abeti. Tenendosi a destra a un bivio si sale a una panchina (2040 m, 0.15 ore) dove ci si affaccia sullo spettacolare anfiteatro roccioso del Bletterbach.

Il sentiero (segnavia 12) sale verso destra sul crinale, zigzagando tra i mughi e avvicinandosi per brevi tratti (attenzione!) all’orlo del vallone. Lasciato a sinistra (2100 m) un impegnativo sentiero che attraversa a mezza costa la parte alta del vallone si sale più nettamente, sempre con magnifici panorami.

Dei tornanti portano alla base delle rocce sommitali del Corno Bianco, che si costeggiano verso destra. A un bivio si piega a sinistra per un sentiero e poi per un elementare canalino roccioso con corde fisse. In breve si raggiunge la grande croce della cima (2312 m, 0.45 ore) che offre un magnifico panorama. Il punto più alto (2317 m) è all’estremità opposta della cresta, a destra per chi arriva. Nel panorama compaiono le Dolomiti dal Catinaccio alle Pale, la valle dell’Adige, il Brenta, il Cevedale e l’Ortles.

In discesa si ripercorre il canalino, si torna all’ultimo bivio, e si continua a sinistra sul sentiero della via normale, indicato da segnavia bianco-rossi senza numero. Si lascia a destra un altro sentiero segnato per Malga Gurndin, si scende per una ripida rampa e si raggiunge un viottolo pianeggiante. Si piega a destra, si entra nella fitta boscaglia di mughi, si tocca una panchina e si esce sui pascoli del Passo degli Oclini. Per un viottolo selciato si torna al punto di partenza (0.45 ore).