Ammantata da spettacolari faggete, rallegrata dalle acque del torrente, la Val Fondillo è la più piacevole tra quelle che confluiscono nella Valle del Sangro. La carrareccia di fondovalle offre una bella passeggiata e ricalca l’antica mulattiera che, attraverso il Passaggio dell’Orso, conduceva i pellegrini di Pescasseroli, di Opi e dei centri vicini al Santuario della Madonna di Canneto, sul versante laziale.

Dal rifugio dell’Acqua Sfranatara, inserito nel progetto degli Stazzi di Opi e che può essere utilizzato per la notte (fino a 8 posti, necessario il sacco a pelo, c’è un camino) rivolgendosi al 331.9727262 o alla mail stazzi@valfondillo.it) si ammira un bel panorama verso le vette della Camosciara. Qui gli escursionisti più tranquilli possono concludere la loro fatica. A chi vuole camminare ancora un po’ suggeriamo di proseguire in una spettacolare faggeta, ricca nella prima parte anche di conifere, verso la piccola Grotta delle Fate, che si apre nel vallone a sinistra del sentiero. La salita verso il valico del Passaggio dell’Orso, sul confine tra la Ciociaria e l’Abruzzo, è più ripida e faticosa.

  • Dislivello: da 120 a 230 m
  • Tempo: da 2 a 3 ore a/r
  • Difficoltà: T/E
  • Quando andare: da maggio a novembre

Dal bivio di Opi o da Villetta Barrea si segue la statale Marsicana fino al bivio della Val Fondillo (3 km dal bivio di Opi e 7 da Villetta Barrea). Lasciata la statale e superato il ponte sul Sangro, si lascia l’auto nell’ampio posteggio a pagamento accanto a un piccolo bar/centro visite alla ex-Segheria di Opi (1087 m), che ospita il Museo della Foresta.

Si continua a piedi lungo la strada sterrata pianeggiante, indicata dai segnavia F2, che corre sulla sinistra orografica dello Scerto, lascia a destra il sentiero per la Valle Fredda (segnavia F4) e il Tratturo Regio (segnavia TR) e raggiunge il piazzale di Grotta Fondillo (1097 m), da cui un nuovo e vistoso ponte metallico scavalca il torrente e dà accesso al sentiero F1 che sale al Monte Amaro di Opi.

Si prosegue sulla strada sterrata che costeggia dei pascoli sassosi, supera delle rocce biancastre e si avvicina al fiume lasciando a sinistra la carrareccia della Val Cacciagrande. Dopo aver traversato un rimboschimento di conifere si raggiunge una radura inclinata dove sono il piccolo rifugio dell’Acqua Sfranatara, chiuso a chiave (1201 m, 1 ora) e l’omonimo fontanile ormai asciutto.

Bello, da qui, il panorama verso il Monte Marsicano e le vette della Camosciara, tra le quali spicca il selvaggio Balzo della Chiesa. Accanto al fontanile inizia l’itinerario che sale al Monte San Nicola. E’ possibile concludere la camminata in questo punto.

Chi vuole continuare deve seguire ancora la carrareccia indicata dai segnavia F2 che sale con pendenza costante, passa tra pini e larici di dimensioni imponenti e diventa più sassosa e scomoda. Due tornanti e una lunga rampa portano alla fine del tracciato (1270 m). Un cartello indica il ripido sentierino che scende al fosso di fondovalle e raggiunge la Grotta delle Fate (1242 m, 0.30 ore). Proseguire da qui verso il Passaggio dell’Orso (1672 m) richiede altre 2 ore a/r. La discesa dalla Grotta delle Fate al rifugio e al punto di partenza richiede lo stesso tempo dell’andata.

Stefano Ardito Sentieri del Parco d’Abruzzo, Iter 2018