Il Monte Priora e il Pizzo Berro (nella foto), tra le vette più alte ed eleganti dei Sibillini, si affacciano sulle colline del Piceno e del Fermano. Si tratta di due montagne imponenti, che sarebbero remote se non fosse per la strada che sale alla Forcella del Fargno, dov’è un frequentato e accogliente rifugio che ha la forma di un bunker.

Lo si può raggiungere da Casali in auto, per una strada che richiede automobili alte e attenzione a causa del fondo dissestato, e che meriterebbe certamente una sistemazione. Può essere seguita solo a piedi o in bici, invece, e solo dopo il completo scioglimento della neve, la strada che sale da Pintura di Bolognola, e taglia a mezza costa dei ripidissimi pendii esposti a nord.

Nei pressi della Priora e del Berro sono il Pizzo Tre Vescovi e il Monte Acuto, che possono essere raggiunti toccando ben quattro “duemila”. Occorre fare molta attenzione ai ripidi pendii erbosi e alle ultime lingue di neve della primavera. Le creste dei Sibillini possono essere pericolose nelle giornate di vento forte. Anche il rifugio di Casali, nell’omonimo borgo, è un’ottima base per esplorare la zona.

  • Dislivello: 870 m
  • Tempo: 5.15 ore a/r
  • Difficoltà: E/EE
  • Periodo consigliato: da fine giugno a ottobre

La Forcella del Fargno e il suo rifugio (1811 m) si raggiungono per la lunga strada che sale da Casali, e che include dei tratti dissestati. Occorrono auto alte ed esperienza. L’accesso più comodo a piedi è da Pintura di Bolognola (1.30 ore in più in salita, e 1.15 ore in discesa).

Dal rifugio si segue il sentiero a mezza costa (segnavia 266), affacciato sulla Valle di Panico e le pareti rocciose del Monte Bove, che taglia i ripidi pendii erbosi del Pizzo Tre Vescovi e sale alla Forcella Angagnola (1924 m), da cui appaiono il Monte Priora e l’alta Valle dell’Ambro. Da qui il Pizzo Berro ha un aspetto severo e roccioso.

Il sentiero si alza a destra del crinale, traversa dei ripidi prati e torna in cresta, dove si supera un tratto elementare ma aereo. Dove il crinale diventa più comodo (2100 m circa) si lascia a sinistra un tracciato che conduce al Monte Priora. Una rampa e dei prati conducono alla cima del Pizzo Berro (2259 m, 1.30 ore), da cui appaiono la valle del Tenna, il Monte Sibilla e il Vettore.

Si torna brevemente indietro, ci si abbassa a destra per ripidi pendii erbosi (attenzione!), si raggiunge il sentiero a mezza costa che si era incontrato in salita e lo si percorre verso destra raggiungendo la forcella (2090 m, 0.30 ore) tra il Pizzo Berro e la Priora. Da qui il percorso segue interamente la cresta. Scavalcato un cocuzzolo e superato un tratto di rocce e ghiaie si raggiunge la sommità del Monte Priora (2332 m, 0.45 ore).

In discesa si torna alla sella 2090 m, si segue il sentiero a mezza costa, si raggiunge (2100 m circa) il sentiero di salita e lo si segue fino a Forcella Angagnola (1.15 ore), da cui si può tornare in breve al rifugio del Fargno. Per raggiungere il Pizzo Tre Vescovi, terzo “duemila” della giornata, si sale sul ripido crinale erboso costeggiando dei torrioni erbosi. Un tratto più comodo porta alla cima (2092 m, 0.30 ore).

Si scende sulla cresta opposta (segnavia E6) e si raggiunge la forcella (1979 m) che precede il Monte Acuto, che si può raggiungere (2035 m) per un’aerea ma facile crestina. Tornati alla forcella, un sentiero che scende a mezza costa tagliando dei ripidi pendii riporta alla Forcella del Fargno (0.30 ore).  

Stefano Ardito Vette dell’Appennino centrale, Idea Montagna 2019