L’Infernaccio, chiuso tra i ripidi e rocciosi versanti della Sibilla e della Priora, è il più spettacolare canyon dei Sibillini, e insieme uno dei più requentati d’Italia. Il vallone, lungo una decina di chilometri, si allarga in alto in una bella conca di pascoli, e si stringe verso valle in una forra impressionante, chiusa da pareti rocciose alte un centinaio di metri. Il tratto più spettacolare (nella foto) è all’inizio.
Un bel sentiero tra i faggi sale al terrazzo erboso che ospita l’eremo medievale di San Leonardo, che è stato a lungo abbandonato, ed è stato ristrutturato con poca attenzione all’architettura originale da Fra’ Pietro Lavini, un frate cappuccino. Le Gole dell’Infernaccio sono state riaperte due anni dopo il terremoto del 2016, i restauri dell’eremo, nel momento in cui scriviamo, dovrebbero iniziare a breve.
Proseguire in fondovalle oltre il bivio dell’eremo porta sotto alle frane che si sono staccate dal Monte Sibilla, dove si è formato un laghetto. L’Infernaccio dev’essere evitato al disgelo, quando grosse valanghe possono precipitare dall’alto sul sentiero.
- Dislivello: 380 metri
- Tempo: 2 ore a/r
- Difficoltà: E
- Periodo consigliato: da maggio a novembre
Da Montemonaco o da Montefortino si segue la strada che collega i due centri, e si devia per la strada sterrata che passa accanto a Rubbiano e al suo rifugio. Il tracciato continua a mezza costa, verso la Gola dell’Infernaccio, fino a un posteggio con divieto di transito (920 m, 2,5 km dalla provinciale). Ci si incammina in discesa sulla strada sterrata (segnavia 221), che era stata interrotta da una frana staccata dal terremoto del 2016, fino all’antro delle Pisciarelle (845 m).
Si prosegue traversando un ponticello ed entrando nel tratto più impressionante e suggestivo delle gole. Il sentiero scende nella faggeta fino alla prima strettoia rocciosa, supera un ponte in cemento, e sale con dei ripidi tornanti. Scavalcata una selletta si scende a un nuovo ponte in cemento che traversa il tratto più spettacolare delle Gole, e si continua accanto al torrente fino a uscire dalla forra. Riattraversato altre due volte il Tenna, si sale al bivio (945 m, 0.30 ore) per l’Eremo di San Leonardo.
Qui si piega a destra, e si segue il sentiero (segnavia 229) che si alza a tornanti e poi in diagonale in una bellissima faggeta fino a sbucare sul crinale dove sorge l’Eremo di San Leonardo (1128 m, 0.30 ore), in rovina, affacciato sull’Infernaccio e sui boschi della valle del Tenna.
E’ possibile proseguire la camminata per l’aereo sentierino a mezza costa che conduce all’alveo del Fosso il Rio, dove scroscia a primavera una bella cascata (1200 m circa, 0.45 ore a/r in più). Il ritorno fino al posteggio richiede lo stesso tempo dell’andata.
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