Pescina (AQ), Teatro San Francesco, Sabato 1 giugno 2024 ore 16.30
Nove anni fa, nell’agosto del 2015, più di duecento escursionisti hanno partecipato a una camminata con partenza e arrivo a Pescina, nella Marsica. Era l’inaugurazione del Sentiero Silone, un percorso che richiede circa tre ore, e che tocca molti luoghi legati a Ignazio Silone (Pescina 1900, Ginevra 1978), militante antifascista e tra i più grandi scrittori italiani del Novecento.
A far nascere il Sentiero è stato un incontro tra me e la neonata sezione CAI di Pescina (oggi della Valle del Giovenco, e che festeggia i primi 10 anni di vita), i cui soci lo hanno individuato e reso percorribile. Da qualche anno, il percorso è stato modificato. Il tracciato inizia dal centro storico e dal centro studi dedicato a Silone, costeggia il fiume Giovenco, sale a un crinale dove sono i resti di un fortilizio dei Marsi, e torna in paese traversando la zona devastata dal terremoto e toccando la tomba dello scrittore.
E’ servito il Sentiero Silone? Cosa va fatto per sviluppare l’escursionismo e l’attenzione per la montagna sull’Appennino? Ce lo siamo chiesti sabato 1° giugno nel Teatro San Francesco di Pescina. L’incontro, iniziato con i saluti del sindaco Mirko Zauri e dei rappresentanti del CAI dell’Abruzzo, di Avezzano e della Valle del Giovenco, è proseguito con gli interventi di Rosanna Ciarletta del Parco d’Abruzzo, Lazio e Molise, del metereologo Thomas Di Fiore e del giornalista e scrittore Angelo De Nicola, grande esperto di Celestino V. Il mio intervento era intitolato “dal K2 alle montagne d’Abruzzo” in onore dei 70 anni trascorsi dalla vittoria italiana sulla seconda cima della Terra.
Domenica 2, nonostante un tempo minaccioso, siamo partiti dalla Piazza Duomo di Pescina per seguire il nuovo tracciato del Sentiero Silone. L’escursione, organizzata dalle Sezioni CAI di Ortona e della Valle del Giovenco, ha visto la partecipazione di circa ottanta camminatori. Abbiamo seguito il nuovo tracciato del Sentiero, accanto al fiume Giovenco e nella ripida Selva Sant’Antonio. Dalla ruspa abbandonata, a causa della pioggia battente, siamo tornati verso la statua dell’Alpino e il paese. Ottima conclusione nel nuovo Museo realizzato nella casa natale dello scrittore, e poi con un pranzo nel nuovo Rifugio Silone.
Commenti recenti