Il centro storico di Rocca di Papa è il punto di partenza di frequentati itinerari a piedi e in mountain-bike lungo la cinta craterica interna dei Colli Albani, che culmina nei 949 metri del Monte Cavo e nei 956 metri del Maschio delle Faete. La prima vetta, dove sorgeva nell’antichità il santuario di Giove Laziale, e che ospitava un secolo fa un albergo panoramico e frequentato, offre da decenni un desolante paesaggio di ruderi e grandi antenne. La seconda, che si raggiunge per un panoramico crinale a saliscendi, merita invece una visita.
La grande attrattiva di questa escursione, però è la Via Sacra, una strada romana lastricata in basalto (nella foto) che saliva al santuario del Monte Cavo. E’ possibile compiere l’andata e ritorno verso il Maschio delle Faete, proseguire lungo l’Anello del cratere interno, o limitarsi a percorrere il tratto più bello e integro, percorrendo la Via Sacra fino al belvedere di quota 898. In questo caso, tra andata e ritorno, si cammina per 1.15 ore. I segnavia non sempre visibili e i cartelli sbagliati o mancanti non danno troppo fastidio, anche perché l’itinerario è molto frequentato.
- Dislivello 360 m
- Tempo: 2.45 ore a/r
- Difficoltà: E
- Periodo consigliato: tutto l’anno
L’itinerario inizia da Piazza Di Vittorio (755 m), nella parte alta di Rocca di Papa, accanto alla quale è un parcheggio. La zona si raggiunge comodamente in auto dalla Via dei Laghi e da Roma. Se si sale a piedi da Piazza della Repubblica (655 m) attraversando a piedi in salita il centro storico occorrono 0.15 ore di più.
Dalla piazza, accanto a un cartello, si imbocca in salita Via di Monte Cavo Campagna, al primo bivio si va a destra per Via del Prato Fabio, e si continua con modesti saliscendi toccando numerose abitazioni. Oltre un divieto di transito la strada diventa sterrata, sale decisamente e raggiunge il tracciato della Via Sacra (808 m).
Si continua sul bellissimo basolato romano, superando senza difficoltà qualche tratto dissestato. Accanto a un tornante verso destra ì, a dei cartelli e a un’edicola votiva dedicata a Santa Rita si lascia a sinistra un altro viottolo che sale da Rocca di Papa. Una salita in diagonale porta a un belvedere con panchina e ringhiera (899 m, 0.45 ore) da cui appaiono i laghi Albano e di Nemi, il promontorio del Circeo e il Mar Tirreno.
Da qui, un ultimo tratto di basolato e poi un tratto sulla strada asfaltata permettono di salire ai 949 metri del Monte Cavo, deturpato da edifici in abbandono e grandi antenne. Consigliamo invece di seguire in discesa i segnavia del Cammino Naturale dei Parchi, e di proseguire in leggera discesa sulla strada asfaltata fino a un bivio (865 m) caratterizzato da cartelli e da un blocco di tufo.
Si va a sinistra (ancora cartelli CNP) per un sentiero che sale nel bosco, scende a un bivio su una selletta, e riprende a salire decisamente. Si aggira a sinistra un cocuzzolo roccioso, poi si esce (907 m) sul crinale dei Monti delle Faete, da cui appaiono il cratere interno e l’Appennino.
Il sentiero tocca dei lastroni rocciosi, si perde un po’ in una zona segnata da tagli boschivi recenti e tocca una sella raggiunta da sinistra da una strada sterrata, e da destra dai segnavia 516 che salgono dalla località Orti di Barbarossa. Un’ultima salita porta al Maschio delle Faete (956 m, 1 ora), la vetta più alta dei Colli Albani, ottimo belvedere in tutte le direzioni. Il ritorno, per la stessa via, richiede 1.30 ore.
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