“Piglierà il primo volo il grande uccello / Sopra del dosso del suo magno Cecero / Empiendo l’universo di stupore” ha scritto Leonardo da Vinci. Teatro dei suoi esperimenti sul volo è stato il Monte Ceceri, un cocuzzolo di 414 metri che offre uno straordinario panorama su Firenze, e che si raggiunge a piedi da Fiesole, uno dei centri più antichi della Toscana.

Sorta nella Preistoria, diventata importante sotto gli Etruschi, dotata nel VI secolo avanti Cristo di un santuario, la città emoziona i suoi visitatori con il teatro antico, le chiese e le mura etrusche. “Un lavoro eseguito con tanta maestria che il lavoro sembra fatto ieri” ha scritto nel 1848 l’inglese George Dennis.

Dopo la nascita di Firenze nel I secolo avanti Cristo, Fiesole vide sorgere un Campidoglio, un Foro, dei templi e un Teatro, rivolto verso i boschi dell’Appennino, capace di accogliere fino a tremila spettatori. Nell’Ottocento Fiesole fu una delle prime città dell’Etruria esplorate dagli archeologi. Nel 1878 nacque il primo museo archeologico. Il secondo, nello stile di un tempio greco, è stato inaugurato nel 1912.

Intorno a Fiesole la storia fa capolino a ogni passo. Lo dimostrano la medievale Badia Fiesolana, il castello neo-medievale di Vincigliata, le cave di Maiano (nella foto) da cui provengono le lastre di arenaria di molti monumenti di Firenze. Completano il quadro decine di ville. Il sentiero che da Fiesole raggiunge il Monte Ceceri, dove la segnaletica negli ultimi anni è cambiata, può essere percorso come una breve andata e ritorno, o allungato scendendo verso Maiano e il Salviatino.

  • Dislivello in salita: 130 metri
  • Dislivello in discesa: 360 metri                                 
  • Tempo: 2 ore
  • Difficoltà: E
  • Quando andare: tutto l’anno

Il centro di Fiesole (294 m) si raggiunge da Firenze in auto o con il bus ATAF numero 7. Per l’anello che consigliamo quest’ultima è la soluzione migliore. La visita alla Badia Fiesolana e all’area archeologica richiede un paio d’ore, e può essere effettuata prima della camminata.

Da Piazza Mino, cuore di Fiesole, si segue in salita Via Verdi, indicata da segnavia locali, della Via degli Dei e dell’Anello del Rinascimento. Si prosegue per Via Monte Ceceri, si costeggia un parco giochi, e si raggiunge una tabella all’ingresso dell’Area protetta di Monte Ceceri. Un viottolo, da qui, sale dolcemente fino a un bivio dove si lascia a sinistra un sentiero per la cima.

Poco più avanti è la spettacolare Cava Sarti, ripulita dalla vegetazione. Si aggira la Cava, ci si tiene a sinistra a un bivio, e si sale alla vetta di Monte Ceceri (414 m, 0.30 ore), dove una lapide riporta i versi di Leonardo sul volo. Verso sud si ammira un magnifico panorama su Firenze e i colli a sud della città. Proseguendo in piano, da qui, si possono raggiungere Borgunto e un sentiero per Vincigliata.

Consigliamo di tornare alla Cava Sarti, e di iniziare a scendere su un sentiero che si abbassa in una ripida pineta, toccando delle altre cave. A un nuovo bivio si lascia a sinistra un altro sentiero per Borgunto, e si continua con delle ampie svolte nel bosco, seguendo i segnavia 7 e della Via degli Dei.

Il tracciato costeggia le cave più ampie e spettacolari di tutte, delle vere e proprie grotte alle quali ci si può avvicinare con attenzione. Delle svolte su terreno più comodo portano a una strada sterrata, che si percorre verso una sbarra, il grande prato e il ristorante (190 m, 0.45 ore) delle Cave di Maiano. Un sentierino porta a una grande cava dismessa, a lungo utilizzata come palestra di arrampicata.

Si torna alle case, si continua sull’asfalto, si lascia a sinistra una strada sterrata con segnavia per il Fosso del Bucine e Vincigliata, e si raggiungono la chiesetta di San Martino e un quadrivio. Da qui per la Via del Salviatino, toccando Villa Marsilio Ficino, la Villa di Poggiolieto e la cinquecentesca Villa del Salviatino, si raggiunge la Piazza del Salviatino (64 m, 0.45 ore). Il bus ATAF numero 17A, che fa capolinea qui, permette di tornare verso il centro.

Stefano Ardito I 50 sentieri più belli della Toscana, Iter Edizioni 2016