La forra più spettacolare del Sudtirolo scende per quasi duemila metri di dislivello, dalla vetta del Corno Bianco fino alla Valle dell’Adige, tagliando con le sue rocce multicolori (bianche in alto, soprattutto rosse nella parte inferiore) i fitti boschi di abeti che circondano Aldino e Redagno.
Il canyon, noto nella zona come Bletterbach (“Rio delle Foglie”) o Butterloch (“Buco del Burro”) offre uno degli spettacoli naturali più interessanti delle Alpi. Lungo otto chilometri, profondo fino a quattrocento metri, è tutelato come biotopo dalla Provincia di Bolzano.
Nel Centro visitatori spicca la ricostruzione di un pareiasauro, un rettile vissuto 260 milioni di anni fa, forse antenato delle tartarughe e più antico dei veri e propri dinosauri, che è stato riportato alla luce da paleontologi dell’Università La Sapienza di Roma.
Nel Museo Geologico di Redagno si ammirano invece dei calchi dei lastroni di roccia con le impronte di altri antichissimi sauri. Delle tabelle ricordano le passeggiate del grande fisico Max Planck, che venne in villeggiatura da queste parti a partire dal 1926. Il sentiero, agibile dalla primavera all’autunno, è breve e comodo ma include delle scale ripide. L’accesso al Centro visitatori e al sentiero è a pagamento.
Dislivello: 200 metri
Tempo a/r: 1.30 ore
Difficoltà: E
Quando andare: da maggio a novembre
La camminata inizia dal posteggio (1545 m) accanto al centro visitatori del Bletterbach. Per raggiungerlo da Aldino (Aldein) si segue la strada per il santuario di Pietralba, e la si lascia al primo bivio per dirigersi verso Malga Lahner e il Geoparc. Un bel percorso a saliscendi tra pascoli e boschi, in vista del Bletterbach e del Corno Bianco, porta a una cava e al posteggio.
Il Centro Visitatori del Geoparc può essere esplorato prima o dopo l’escursione. Ci si incammina seguendo le indicazioni per il Sentiero Geologico, per un viottolo in discesa che sbuca su una stradina. La si segue a sinistra nel bosco fino a traversare un ruscello. Da una selletta si lascia a sinistra il sentiero numero 3 per Malga Lahner e il Santuario di Pietralba. Dei gradini portano al fondo del canyon (1426 m, 0.15 ore). Dall’opposto versante arriva un sentiero da Redagno.
Si prosegue in salita lungo il bellissimo canyon, chiuso da alte pareti di porfido rosso. Si traversa più volte il ruscello, si passa a sinistra di una cascatella e si continua tra rocce multicolori, modellate dall’erosione. Il sentiero passa da un lato all’altro del fondovalle, che piega a destra e poi a sinistra e raggiunge la base di un salto roccioso da cui scende una bella cascata.
Verso destra, il sentiero conduce alla base di tre scale metalliche, che si superano (la prima è ripida, le altre meno) senza problemi. Un sentierino a mezza costa porta a un ripiano sopra alla cascata (1554 m, 0.30 ore).
Tralasciati un altro sentiero per Redagno e quello che prosegue sul fondovalle si superano dei tornanti protetti da staccionate, si raggiunge un terrazzo panoramico affacciato sul canyon, poi si sale nel bosco fino a sbucare (1626 m, sorgente) su una strada sterrata.
Seguendola verso sinistra in discesa ci si riaffaccia altre due volte sul canyon (nella seconda piazzola sono dei tabelloni). Deviando a destra per un viottolo si raggiunge la Malga Lahner (1583 m, 0.30 ore), che offre una piacevole sosta. Per la strada di accesso alla malga si torna al posteggio (0.15 ore).
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