Il Monte San Rocco, traversato alla base dal tunnel della A24 tra Valle del Salto e Tornimparte, è una meta classica e frequentata in tutte le stagioni. Per raggiungerlo da Prato Capito si traversa il Bosco di Cerasolo, si prosegue sull’omonimo Piano, e poi si risale un larghissimo crinale fino alla vetta tradizionale (nella foto) e al punto più alto, che tocca i 1880 metri di quota.
La seconda parte del sentiero offre spettacolari panorami verso il Morrone, il Velino e il Gran Sasso, sul versante laziale ci si affaccia su Corvaro, il Navegna e il Terminillo. Uno dei rifugi di Prato San Rocco è aperto nei weekend con servizio di ristoro, informazioni ai numeri 348.3156450 e 347.6224180.
D’inverno l’itinerario è normalmente percorribile senza difficoltà con le ciaspole fino alla vetta tradizionale, che tocca i 1830 metri. In autunno, quando i boschi offrono uno spettacolo straordinario, la presenza dei cacciatori può disturbare gli escursionisti.
- Dislivello: 500 m
- Tempo: 4.15 ore a/r
- Difficoltà: E
- Quando andare: da maggio a novembre
Il posteggio di Prato Capito (o Agabito, 1604 metri) si trova accanto alla strada che sale dal casello di Tornimparte della A24 verso Campo Felice, subito prima del Valico della Chiesola. Chi arriva da Lucoli, Rocca di Cambio e Rocca di Mezzo lo trova sulla sinistra.
A piedi si scende per la strada sterrata che inizia dal posteggio, lascia a destra un vasto pianoro erboso e raggiunge un bivio con cartelli dove si lascia a sinistra la carrareccia della Valle di Morretano. La strada entra nella faggeta, scavalca un primo e poi un secondo crinale, e poi scende a mezza costa.
Delle svolte e un’altra discesa portano a una prima radura e poi ad affacciarsi sui Prati di Cerasolo (1522 metri, 1 ora), in vista dei boschi del Morrone (a sinistra) e del larghissimo crinale del Monte San Rocco. Si lascia a sinistra la carrareccia per la Valle Quartarone e il rifugio di Campitello, a un bivio si continua sulla sterrata che traversa l’altopiano, lasciando a destra la strada sterrata per il rifugio e il laghetto di Cerasolo.
Nel punto (1522 metri) dove la strada scende a sinistra verso i due rifugi di Prato San Rocco la si lascia, e si continua sul crinale per una carrareccia indicata da segnavia bianco-rossi senza numero. Il tracciato sale dolcemente per prati, poi entra nel rado bosco, diventa un po’ più ripido e porta a un crinale sul confine tra Lazio e Abruzzo, da cui appare Corvaro.
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