La ripida e solitaria Cima d’Arme, affacciata su Poggio Bustone, è una delle più interessanti cime secondarie dei Monti Reatini, e offre un magnifico panorama. Nella salita si toccano l’eremo francescano del Sacro Speco e la conca del Prati di San Giacomo. Questo è uno degli itinerari più belli della quarta edizione di “A piedi del Lazio”, che sarebbe dovuta uscire qualche mese fa.

Dislivello: 900 m
Tempo: 4.15 ore a/r
Difficoltà: E

Da Poggio Bustone si sale in auto al Santuario francescano (818 m). A piedi, per la strada che passa a monte del piazzale, si sale all’inizio del sentiero (cartelli). Si sale per un viottolo a gradini (segnavia 421) tra i lecci, toccando delle cappelle che proteggono impronte di San Francesco. Lasciato a sinistra il sentiero segnato (1020 m), si superano dei gradini protetti da una balaustra, si toccano altre cappelle e si raggiunge il Sacro Speco (1050 m, 0.30 ore), che merita una sosta.
Si ridiscende al bivio 1020 m, e si riprende a salire sul sentiero segnato. Delle ripide rampe nel bosco portano a un tratto scavato nella roccia e a una croce affacciata su un bel panorama. Si continua in un rimboschimento, poi si sale in diagonale verso destra. Raggiunta una strada sterrata la si segue fino a un rifugio e a un fontanile (1300 m, 0.45 ore), in vista del Prato di San Giacomo e di Cima d’Arme.
Si continua sulla strada, si va a destra a un bivio (cartelli) e si aggira il Prato di San Giacomo.
Entrati nel bosco si segue a sinistra un evidente viottolo non segnato e si ritrova la strada a una sella (1375 m, 0.15 ore). Si può arrivare fin qui anche per la sterrata, che compie un tornante.
Da una cisterna in cemento e da un vecchio cartello si piega a destra (ancora segnavia 421) verso la cima. Il tracciato risale un prato, entra nel bosco e piega brevemente a destra. Subito dopo (attenzione all’orientamento!) occorre tornare a sinistra e salire per la massima pendenza, per un crinale appena accennato.
Dove il bosco si dirada si sale direttamente fino ai prati sommitali. Ci si sposta a destra, si torna in cresta, e si continua fino a una spalla. Il sentiero entra a sinistra tra i faggi, sale nella boscaglia e torna in cresta accanto a delle rocce.
Per evitare un passo esposto conviene salire ancora per qualche metro nel bosco, e tornare alla cresta prima della cima (1678 m, 1 ora). Nel panorama, oltre alla conca reatina e al Terminillo, compaiono le vette settentrionali del gruppo, i Sibillini, il Pizzo di Sevo e il Navegna. La discesa richiede 1 ora fino al fontanile del Prato di San Giacomo, e 0.45 ore da questo al punto di partenza.