Domenica 22 settembre, ad Amatrice, è stato un giorno di festa. Centinaia di persone hanno partecipato alla festa per la fine dei lavori della Casa della Montagna, un progetto al quale il CAI ha lavorato con passione fin dai primi giorni dopo il terremoto. Un contributo fondamentale, anche dal punto di vista finanziario, è arrivato dall’ANPAS, l’Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze.
La Casa della Montagna diventerà pienamente operativa a novembre, intanto è stata celebrata la fine dei lavori, ed è stata inaugurata la palestra indoor di arrampicata. Insieme a Vincenzo Torti, presidente generale del CAI, e a Franco Tanzi che presiede il CAI di Amatrice, sono intervenuti Fabrizio Pregliasco, presidente dell’ANPAS, il vicesindaco Massimo Bufacchi e Sergio Pirozzi, sindaco nei giorni del terremoto e oggi consigliere regionale del Lazio.
E’ stata una giornata di grande partecipazione e dal sorriso. Insieme ai soci CAI del Lazio e delle regioni vicine, c’erano uomini e donne del Soccorso Alpino e tutti i presidenti regionali del CAI, che si erano riuniti il giorno prima all’Aquila. Molti gli amministratori dei Comuni vicini.
Decine di persone hanno inaugurato la palestra indoor di arrampicata, Sonia Reppucci, disabile e socia del CAI di Monterotondo, ha testato con una breve passeggiata una delle due joëlette in dotazione alla Casa della Montagna.
Poi si è conclusa davanti alla struttura la rievocazione della transumanza, alla quale hanno partecipato 150 pecore, accompagnate da cavalieri, musicisti e personaggi in costume. Sorprendente l’assenza dalla manifestazione del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, che include le valli e le vette di Amatrice.
Nelle prossime settimane i soci del CAI di Amatrice completeranno gli arredi della Casa della Montagna. Poi occorrerà riempire la struttura di contenuti. Il successo degli eventi del ciclo “Montagne in movimento”, con ospiti come Erri De Luca e Manolo, dimostra che si può fare.
Perché la Casa della Montagna funzioni, e Amatrice diventi un punto di riferimento per camminatori e alpinisti, ci sono altre cose da fare. Il Sentiero Italia CAI (modificato per toccare Amatrice) e il Cammino delle Terre Mutate passano per la cittadina ai piedi del versante della Laga, meritano di crescere, ma sono stati ideati e gestiti da associazioni, il CAI e Federtrek, che comunicano troppo poco.
Va risolto anche il problema delle strade. I due tracciati che salgono da Amatrice verso i sentieri la Laga (uno sale alle Macchie Piane, l’altro al Sacro Cuore) sono stati risparmiati dal sisma, ma si sono degradati negli anni, e oggi sono quasi impercorribili per le auto normali.
La loro chiusura spingerebbe molti escursionisti verso altre zone, riducendo il significato della Casa della Montagna.Ad Amatrice e dintorni ci sono molti problemi più gravi. Ma non dovrebbe essere difficile, per la Regione Lazio, per il Comune o per il Parco, trovare i fondi necessari per degli interventi così semplici e utili. Attendiamo notizie.