Tutto nasce dalla posizione dei Prati di Tivo, sul versante teramano del Gran Sasso. Sopra al piazzale e agli alberghi, un solo pendio sempre più ripido sale verso le rocce e la vetta del Corno Piccolo.
Dalla nascita dei primi impianti di risalita, negli anni Sessanta, più volte delle grandi masse di neve sono cadute fino agli edifici e alla strada. L’ultima paura di questo tipo risale al gennaio del 2017. Undici mesi dopo, a dicembre, la Provincia di Teramo approva il progetto della società Alte Vie srl e stanzia due milioni di euro per installare 12 capsule O’Bellx ai piedi del Corno Piccolo. Ad aprile del 2018, il Parco Gran Sasso-Laga approva l’iniziativa.
Le capsule, realizzate in Francia dalla TAS, sono alte 2,50 metri e larghe alla base 1,80. Vengono installati da un elicottero all’inizio dell’inverno, e smontate alla fine. In Italia, funzionano ad Arabba e ad Alba di Canazei. Il 21 maggio, la guida alpina Pasquale Iannetti si scaglia contro il progetto, che considera l’ultima tappa di una lunga lista di errori e di sprechi. Per lui, le esplosioni degli O’Bellx potrebbero innescare valanghe enormi, con risultati “potenzialmente catastrofici”. “Gli O’Bellx sono mezzi all’avanguardia, che consentono di scaricare la neve prima che si formino accumuli importanti” spiega l’ingegner Marco Cordeschi, direttore di Alte Vie srl e degli impianti di Campo Imperatore e Roccaraso. “Il sistema O’Bellx”, aggiunge Marco Jovenitti, guida alpina e ingegnere, “ha un impatto ambientale limitato e può essere azionato a distanza, senza rischi per il personale. Se si vuole davvero lo sviluppo dei Prati di Tivo, è l’unica soluzione possibile”. Anche Renato Cresta, ex-ufficiale degli Alpini e grande esperto di neve e valanghe, approva la via degli O’Bellx. “L’unica alternativa potrebbe essere un drone” spiega. “Ma i venti del Gran Sasso rischiano di non farlo volare”.
Mi sarebbe piaciuto leggere un giudizio da una figura eccellente come la sua … Piuttosto che una cronaca.
Buongiorno, chiedo scusa se le rispondo in ritardo. Nel mio lavoro sono importanti sia la cronaca sia i commenti, e in casi come questi è bene lasciare separati i due livelli. Il mio giudizio da ambientalista e da innamorato e frequentatore del Gran Sasso è che gli O’Bellx siano una ferita molto seria all’ambiente. Capisco anche, però, che se il prezzo è far chiudere i Prati di Tivo, forse si tratta di un prezzo che è inevitabile pagare. Temo seriamente che, visti i precedenti (Rigopiano, i divieti a casaccio, le ferrate non collaudate ma aperte…), la Prefettura, il Comune e il Parco non siano capaci di gestire seriamente le complicate procedure legate alla gestione degli O’Bellx. E che quindi, oltre al danno ambientale, ci terremo il pericolo delle valanghe.