Il crinale che scende dal Monte Altissimo verso Massa, e che forma il Monte Focoraccia, il Monte Carchio e il Monte Folgorito, è un bastione naturale tra le alte quote delle Alpi Apuane e il Mar Tirreno. Nel 1944 i comandi della Wehrmacht vi fecero costruire un sistema di trincee e postazioni. Sul Monte Folgorito, dal quale lo sguardo può spaziare sulle Apuane e sulla costa, venne installato un osservatorio di artiglieria.
Nella primavera del 1945, queste alture vennero conquistate dagli Alleati al prezzo di poche perdite. Grazie alla collaborazione dei partigiani della zona i “Nisei”, i militari nippo-americani del 442° Regimental Combat Group, saliti dalla valle del Serra, sorpresero all’alba del 5 aprile i difensori tedeschi del Passo delle Forche. Una battaglia durata un paio d’ore permise agli uomini della US Army, appoggiati da cacciabombardieri P51 Mustang, di occupare anche la vetta del Folgorito. Lo sfondamento della Linea Gotica sul versante del Tirreno era iniziato.
Oggi ricordano quella battagli, e i duri scontri tra i militari tedeschi e i partigiani, la grande croce sulla vetta del Monte Folgorito, un cippo di marmo eretto al Col de Melo e il monumento ai partigiani delle Apuane al valico del Termo. Una commovente lapide che ricorda Carlo Paolini e Orlindo Tonacci, due partigiani di Montignoso recita “Ci costrinsero a scavare la fossa / prima di essere fucilati. / La scavammo e la riempimmo / dei nostri corpi e di libertà”.
L’escursione verso il Passo delle Forche e il Folgorito, fattibile per buona parte dell’anno, offre magnifici panorami. La fitta vegetazione, oltre a rendere scomodo il passaggio in qualche tratto, nasconde buona parte delle trincee tedesche e delle buche (foxholes) scavate dai Nisei, i soldati americani di origine giapponese che si sono battuti nella zona. La breve salita alla vetta, ripida e su terreno scivoloso, è per escursionisti esperti.
- Dislivello: 180 m
- Tempo: 2.15 ore a/r
- Difficoltà: E (EE la salita alla vetta)
- Periodo consigliato: da aprile a novembre
Il Valico del Termo (826 m) si raggiunge per lunghe e tortuose strade asfaltate da Massa o da Montignoso seguendo le indicazioni per Pasquilio. Sorveglia il valico un monumento ai partigiani delle Alpi Apuane. Verso destra, una stradina scende al rifugio Pasquilio e alla vicina chiesetta.
A piedi si segue la strada che inizia alle spalle del monumento, ci si tiene a destra a un bivio e si incontrano i segnavia bianco-rossi 140 che salgono dal vicino rifugio. Aggirato un crinale si traversa un ghiaione ai piedi delle rocce del Monte Carchio, sovrastato dalle strutture di una cava di marmo. Dall’altra parte si alza il cocuzzolo del Monte Folgorito.
Dove la stradina piega a destra la si lascia, e si sale per un sentierino segnato al Passo delle Forche (880 m, 0.30 ore), dove ci si affaccia sulla valle del Serra e il roccioso versante meridionale del Monte Altissimo. Bello anche il colpo d’occhio sulle rocce di Monte Carchio. Intorno al Passo sono varie postazioni tedesche della Linea Gotica.
Il sentiero continua verso destra sulla cresta, superando degli affioramenti rocciosi, varie trincee poco visibili e una postazione in caverna. Dei saliscendi portano a scavalcare il cocuzzolo del Campo del Barga (907 metri). La vegetazione nasconde le trincee tedesche e le buche (foxholes) scavate dai Nisei nell’aprile 1945.
Una discesa porta alla sella del Col di Melo (858 m, 0.30 ore), dov’è un cippo in marmo della Linea Gotica. Un sentierino in parte roccioso, tra fitta vegetazione e indicato da segnavia blu sale al Monte Folgorito (911 m, 0.30 ore a/r) superando alla fine un tratto ripido ed esposto. Sulla vetta sono una grande croce e i resti di un posto di osservazione tedesco.
Tornati al cippo si segue un sentiero che scende a mezza costa a ovest (destra guardando) della cima, supera una caverna artificiale, una ringhiera e un bivio, e raggiunge il crinale (830 m) a sud ovest della montagna. Da qui il panorama si apre nuovamente verso Massa e la costa.
Tornati all’ultimo bivio si va a sinistra, si supera una seconda ringhiera, e si ritrova la stradina a mezza costa. La si segue con piacevole percorso nel bosco, toccando una toccante lapide che ricorda due partigiani fucilati. Ritrovato il percorso dell’andata, si torna al punto di partenza (1 ora).
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