Il profondo solco della Val Vescovà, che s’incunea da ovest tra i massicci della Talvena e della Schiara, conduce nel cuore delle Dolomiti Bellunesi, in un ambiente di alta montagna nonostante la quota modesta. In autunno, nella valle risuonano i bramiti dei cervi.
Il rifugio che ricorda l’alpinista bellunese Furio Bianchet (nella foto) è stato inaugurato dal CAI nel 1973, quando la zona era tutelata da una Riserva Naturale gestita dal Corpo Forestale dello Stato. Si tratta di un buon punto di appoggio lungo sentieri che salgono verso le due cime principali (l’ascensione alla sommità della Schiara è un impegnativo percorso attrezzato),, e da cui inizia anche la classica e spettacolare salita alla vetta del Coro.
Il rifugio Bianchet viene spesso toccato anche dagli escursionisti che vogliono concludere l’Alta Via numero Uno delle Dolomiti senza affrontare in discesa le esposte e impegnative vie ferrate della Schiara. Il sentiero di accesso, lungo ma non faticoso, si svolge tra spettacolari faggete.
La ripida partenza da Casa de la Vecia, che descriviamo di seguito, dà un tono avventuroso alla gita, in alternativa si può partire da Pinei e seguire la strada sterrata dall’inizio. Quest’ultima soluzione è molto utilizzata in mountain-bike.
- Dislivello: 850 metri
- Tempo: 4.15 ore a/r
- Difficoltà: E
- Periodo consigliato: da maggio a ottobre
Da Belluno o da Agordo si segue la statale 203 fino alla località Casa de la Vecia (449 m), dove dei cartelli segnalano un piccolo posteggio e l’inizio del sentiero che sale verso il rifugio.
A piedi si imbocca lo stretto e a tratti impressionante sentiero, indicato dai segnavia 503, che inizia con una scalinata in cemento, supera su un ponte la forra della Val Vescovà e sale nel bosco fino a raggiungere (710 m) la sterrata che inizia da Pinei.
Si continua sulla strada, che offre un percorso molto più comodo del sentiero iniziale, salendo con due tornanti ai piedi dei Coi Alti e offrendo un bel colpo d’occhio sui boschi della valle. Si riprende a salire con altre svolte, toccando la piccola Fontana Freda (957 m).
Più in alto i segnavia seguono una scorciatoia che sale nella faggeta, toccando i tornanti della sterrata. Si ritrova definitivamente la strada alla sella del Sass de i Companc’ (Sasso dei Compagni, 1151 m, 1.30 ore) e la si segue in discesa fino a un ponte (1106 m) dove inizia a sinistra il sentiero della Val Vachera.
Un ultimo tratto sulla strada sterrata, tra gli abeti e in vista di una imponente bastionata di rocce, porta ai bellissimi prati dove sorge il rifugio Bianchet (1245 m, 0.45 ore), circondato dalle vette più alte delle Dolomiti Bellunesi. Al ritorno occorrono 1.45 ore fino alla strada.
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