A pochi chilometri da Subiaco, tra le acque limpide dell’Aniene e i boschi dei Monti Simbruini, sorgono due dei monasteri più importanti d’Europa. Fondati quindici secoli fa da San Benedetto da Norcia, che più tardi si trasferì a Montecassino, i complessi di Santa Scolastica e San Benedetto (o Sacro Speco, che in latino significa “grotta”) hanno segnato la storia di queste montagne.
Il secondo, che ha preso le forme attuali nel Duecento, aderisce a una parete calcarea verticale, ha inglobato la grotta dove il Santo si era ritirato in preghiera ed è decorato da magnifici affreschi . Per i fedeli, l’immagine più importante è quella di San Francesco, dipinta nel 1223 quando il “poverello” di Assisi visitò il Sacro Speco.
Il monastero di Santa Scolastica (nella foto), che è stato rimaneggiato molte volte, conserva un campanile romanico, una chiesa oggi in forme barocche e un chiostro che è un capolavoro dei maestri cosmateschi, decorato da colonnine tortili, capitelli e intarsi. Qui, nel 1464, ha iniziato a lavorare la prima tipografia italiana.
Molti visitatori arrivano ai monasteri in auto, ma la passeggiata (meno di 2 ore a/r) che li raggiunge da Subiaco permette di apprezzarli molto di più. Se si prosegue lungo la valle dell’Aniene per la pittoresca stradina che corre sulla destra orografica del fiume, e poi si sale ripidamente verso Jenne, si ottiene uno dei percorsi più suggestivi del Lazio. Nei tempi della camminata non sono compresi quelli per la visita di Santa Scolastica e del Sacro Speco.
- Dislivello: 720 m in salita, 430 m in discesa
- Tempo: 4.15 ore
- Difficoltà: E
- Segnaletica: bianco-rossa del Sentiero Coleman
- Periodo consigliato: dalla primavera all’autunno
Dalla Piazza Roma di Subiaco (391 m) si segue a piedi Via dei Monasteri, che traversa la parte orientale della cittadina, piega a destra e lascia il posto alla statale 411 per Arcinazzo e Frosinone. A un bivio con tabella del Parco si lascia la statale e si sale a sinistra seguendo le indicazioni del Cammino di San Benedetto e del Sentiero Coleman, facendo attenzione nei primi metri, stretti e senza protezione per i pedoni. Dopo una curva si raggiungono i resti della Villa di Nerone, che può essere osservata dall’esterno.
Si sale a sinistra per una scalinata, ombreggiata da una quercia secolare, che tocca una cappella e taglia un tornante. Ritrovata la strada la si segue, costeggiando il muro di cinta del monastero, fino all’ingresso di Santa Scolastica (530 m), che merita una visita attenta.
Si riparte dal posteggio, si sale a destra per un’altra scalinata e si ritrova la strada a una curva panoramica. Altre scalinate consentono di tagliare due tornanti, poi sull’asfalto si arriva al portale del Sacro Speco. Pochi minuti in una lecceta secolare conducono al monastero di San Benedetto o Sacro Speco (626 m, 1 ora).
Si torna alla Villa di Nerone per lo stesso itinerario, si continua con attenzione sulla statale, e poi (470 m) si imbocca sulla destra una stretta strada asfaltata, indicata da segnavia bianco-rossi, che segue la valle dell’Aniene. Il tracciato costeggia una parete rocciosa, poi raggiunge lo slargo dove si stacca a destra (cartello) il sentiero che scende al Laghetto di San Benedetto (460 m, 0.45 ore), in cui l’Aniene si getta con una bella cascata.
Tornati alla strada la si segue verso destra, nella valle che diventa via via più stretta. Si supera uno slargo da cui appare il Sacro Speco, si continua a saliscendi, e si raggiunge una piccola centrale dell’ENEL (480 m, 0.45 ore), dove l’asfalto finisce. La strada, ora sterrata, continua a poca distanza dall’Aniene e raggiunge una conca dominata da pareti di roccia.
La Sorgente Piscicarello, due rampe con il fondo in cemento e altre costruzioni precedono un impianto di piscicoltura, poi si raggiungono gli edifici della Mola Vecchia (503 m, 0.45 ore), dov’è un rifugio ristrutturato dal Parco e dedicato al giornalista e ambientalista Antonio Cederna. Un ponte scavalca l’Aniene in un punto molto suggestivo, un ripido sentiero permette di salire (attenzione!) all’imbocco della Grotta dell’Inferniglio.
Accanto a un monumento si lascia la sterrata di fondovalle, e si sale a sinistra verso Jenne. Un tratto di sentiero a mezza costa porta a una strada, che si alza a ripide svolte in direzione del paese. Lasciata la strada, un ripido sentiero sale a un fontanile e poi al centro (830 m, 1 ora). Bastano pochi passi, dal centro, per raggiungere la chiesa di Santa Maria in Arce e i resti del castello, dove una statua ricorda che qui è nato Rinaldo di Jenne dei Conti di Segni, diventato nel 1254 Papa Alessandro IV. Si torna a Subiaco con i bus del COTRAL.
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