Anche se il Monte del Passeggio è più alto di una ventina di metri, il Pizzo Deta (“Pizzo a Dito”) è la cima più imponente e frequentata dell’intera catena dei Monti Ernici. La via normale dal versante ciociaro, che inizia da Prato di Campoli non presente difficoltà, ma è un itinerario alpinistico che richiede l’uso della piccozza e dei ramponi, perché sui ripidi pendii della parte finale si può trovare neve dura o ghiacciata. Tentare di salire con le ciaspole significa esporsi a un rischio grave.

La cresta sommitale e la vetta offrono magnifici panorami verso le creste degli Ernici (nella foto) e il resto dell’Appennino. Il piccolo bivacco del Pizzo Deta, dedicato a Pino Ciuffarella, consente una sosta al riparo nelle giornate di bufera. La cresta che conduce alla vetta, a causa del vento, può essere orlata da grandi cornici, a sbalzo sulle pareti del versante abruzzese e verso il Vallone di Peschiomacello. Anche se facile dal punto di vista tecnico, il Pizzo Deta è una vetta che richiede attenzione.

  • Dislivello: 900 m
  • Tempo: 4.30 ore
  • Difficoltà: F, necessari piccozza e ramponi
  • Periodo consigliato: da dicembre a marzo

Da Veroli si segue la strada che tocca Santa Maria Amaseno, e poi sale con numerose svolte fino al Prato di Campoli (1143 m). Si posteggia sul piazzale alla fine della strada asfaltata. Chi arriva dal casello di Ferentino della A1 o da Frosinone non deve salire fino al centro di Veroli, ma seguire le indicazioni per Prato di Campoli.

Dal posteggio si traversa il pianoro in direzione del Pizzo Deta, per un sentiero indicato dai segnavia 617. Raggiunto il margine del bosco (1250 m circa) si lasciano a destra i segnavia per il Vado della Rocca, e si traversa verso sinistra un vallone. Si continua salendo a mezza costa nella faggeta, e poi traversando il nettissimo Fosso della Fragara (1456 m, 1 ora)

Si riprende a salire sul sentiero estivo che si alza a svolte sulla destra nel bosco, e poi esce su un ripido pendio. Qui si lasciano i segnavia che si vanno a sinistra, e si continua a salire nella faggeta fino a sbucare su un secondo pendio aperto, dove spicca un serbatoio in metallo per abbeverare il bestiame (1650 m). Qui si piega a destra, traversando a mezza costa nel bosco. Raggiunto un vallone, lo si risale fino al bivacco Pino Ciuffarella e alla larga sella che segue (1760 m, 1 ora).

Qui si piega a sinistra, risalendo un crinale che alterna tratti ripidi ad altri più comodi, e che spesso richiede l’uso della piccozza e dei ramponi a causa della neve dura o ghiacciata. Nella parte alta, una diagonale verso sinistra porta a una sella (1960 m), sullo spartiacque principale dei Monti Ernici,  affacciata sul ripido Vallone di Peschiomacello che sale dal versante abruzzese. A sinistra si alza la parete del Pratillo, alle sue spalle una cresta conduce verso il Monte del Passeggio.  

Dalla sella si continua invece verso destra, salendo per una larga e facile cresta, e facendo attenzione alle cornici che spesso si formano sulla sinistra. Dopo aver scavalcato un’anticima si raggiunge la vetta del Pizzo Deta (2041 m, 0.45 ore), dove sono una croce, una statua della Madonna e numerosi memoriali. Il panorama, da qui, si apre verso i monti del Parco d’Abruzzo, Lazio e Molise e il resto dell’Appennino centrale. La discesa per lo stesso itinerario, richiede 1.45 ore.