La sagoma del Monte Cetona, sovrastata dalla grande croce della cima (nella foto), accompagna chi viaggia in auto o in treno tra Fabro, Chiusi e la Val di Chiana, nascondendo il profilo del Monte Amiata. La vetta, che raggiunge i 1148 metri di quota, è il punto più alto di una dorsale boscosa orientata da nord a sud, al confine tra i territori di Sarteano, San Casciano e Cetona.
L’itinerario tradizionale per salire alla cima inizia dalle poche case di Fonte Vetriana, ai piedi del versante occidentale della montagna. Qui un memoriale ricorda l’attività tra il 1943 e il 1944 dei partigiani del Gruppo Bande SIMAR Monte Soratte e Cetona, e la durissima repressione nazifascista contro di loro. L’itinerario che sale da questo lato, però, segue una scomoda e sgradevole strada sterrata, molto assolata in estate.
Il percorso più bello per raggiungere la vetta utilizza invece la cresta Sud della montagna, e la risale lungo un piacevole sentierino da cui, nelle giornate serene, appaiono il Lago Trasimeno e i Sibillini, il Terminillo e i Monti Cimini e naturalmente la Val di Chiana e la Val d’Orcia. Verso ovest, oltre quest’ultima, si alza in tutta la sua imponenza l’Amiata.
Il vento, quasi sempre presente sul crinale del Monte Cetona, mitiga la calura anche in estate. Il percorso, indicato da ometti di pietre e da rari (ma sufficienti) segnavia, non offre alcuna difficoltà fino a pochi metri dalla croce di vetta, dove un breve gradino roccioso obbliga a qualche passo di elementare arrampicata. Chi non si sentisse di affrontarlo può fermarsi sul panoramico prato che lo precede.
Nel 2025, i 10 Comuni della Val di Chiana Senese sono stati insigniti del titolo di Capitale Toscana della Cultura. Sarebbe bello se, insieme a tante altre iniziative, si sfruttasse l’occasione per migliorare la rete dei sentieri.
- Dislivello: 350 m
- Tempo: 2.15 ore a/r
- Difficoltà: E
- Periodo consigliato: tutto l’anno, tranne che nelle ore più calde dell’estate e con ghiaccio
Da Sarteano o da San Casciano dei Bagni si segue la strada provinciale che collega i due centri fino al bivio con la Strada di Valle Saccaia (795 m, 9 km da Sarteano e 6 da San Casciano). Si può posteggiare accanto a un bivio dall’altra parte della strada, oppure seguire in auto per 400 metri la sterrata fino a un comodo slargo.
Dalla provinciale si segue la strada sterrata che inizia in piano e poi sale, lasciando a destra una cava abbandonata e raggiungendo uno slargo (818 m). Si continua per pochi metri in discesa sulla strada, poi si imbocca verso destra un evidente sentiero, indicato da ometti e da un antico segnavia. Da qui si vede bene il Monte Cetona.
Il sentiero, evidente e comodo, sale verso la montagna, poi si alza con delle rampe quasi pianeggianti, infine sale con qualche metro ripido al largo crinale che scende a sud dalla vetta, e dove il panorama si allarga. Si sale brevemente nel bosco, poi si continua su terreno scoperto. Uno strappo più ripido porta a un evidente cocuzzolo (1010 m, 0.45 ore) da cui il panorama si allarga verso la Val di Chiana.
Si prosegue sulla cresta che scende di qualche metro, poi si risale verso una ben visibile pineta di rimboschimento, prima della quale si raggiunge (1055 m) una strada sterrata che sale dal versante di Cetona. La si segue per qualche metro, poi si riprende il sentiero che sale su un prato, aggira a destra un piccolo salto roccioso, e continua tra pini e ginepri fino a un prato con grandi ometti di pietre, da cui si vede bene la croce della cima.
Per affrontare il ripido cocuzzolo sommitale il sentiero va a sinistra, sale in diagonale costeggiando delle rocce, e poi esce su un prato più comodo, da cui si intravede la croce. Per raggiungerla, però, occorre traversare un fossato naturale e salire al di là con qualche passo di elementare arrampicata. Chi non si sente di superarlo può fermarsi sul prato. Il panorama dalla cima (1148 m, 0.30 ore) è limitato dal bosco. La discesa per lo stesso itinerario richiede 1 ora.
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