Inizia dai Prati di Mezzo, collegati da una tortuosa strada al borgo di Picinisco e alla Valle di Comino, l’itinerario più breve per salire ai 2242 metri della Meta, che gli escursionisti ciociari indicano spesso come Monte Meta.
La montagna, ripida ed elegante da qualunque versante la si osservi, viene spesso raggiunta dagli scialpinisti, e offre un magnifico panorama verso le altre vette del Parco, il resto dell’Appennino centrale e numerosi massicci della Campania e del Molise.
Si possono utilizzare le ciaspole fino al Passo dei Monaci, ma sul pendio che conduce alla vetta servono i ramponi, la piccozza e la capacità di usarli correttamente. In alternativa ci si può rivolgere alle guide alpine del Lazio, del Molise e dell’Abruzzo Può richiedere attenzione e l’uso dei ramponi anche la breve forra che precede la conca di Pratolungo. Intorno alla vetta della Meta si avvistano spesso i camosci.
- Dislivello: 630 m
- Tempo: 5.15 ore a/r
- Difficoltà: WT2 fino al Passo dei Monaci, F/PD per la vetta della Meta
- Periodo consigliato: da dicembre a marzo
Da Picinisco si segue la lunga e tortuosa strada che sale al piazzale dei Prati di Mezzo (1401 m). A sinistra del rifugio il Baraccone si imbocca il sentiero indicato dai segnavia N1 che scavalca una selletta rocciosa e poi e scende entrando in Val Tabaccara. Si lascia a sinistra un rifugio di pastori, e si prosegue sul fondovalle e poi a sinistra del solco, che qui cambia nome in Vallone della Meta.
Il sentiero traversa il fosso di fondovalle, si alza a destra accanto agli ultimi faggi, e continua a mezza costa verso una strettoia, oltre la quale sono la conca di Pratolungo e un bivio con cartello (1829 m). Se la neve è abbondante si può si passare sul fondo della forra, con poca neve ghiacciata si deve seguire con piccozza e ramponi il sentiero estivo.
Oltre il bivio di Pratolungo la via non è obbligata. Si può passare a destra per valloni e pianori, per poi piegare a sinistra verso il Passo dei Monaci (1967 m, 2 ore), dove ci si affaccia verso la Valle Pagana e il Molise. In alternativa, si può salire direttamente, e continuare a saliscendi. Gli escursionisti con le ciaspole si devono fermare in questo punto.
Dal Passo si affronta con attrezzatura alpinistica (piccozza e ramponi, eventualmente un imbrago e uno spezzone di corda per assicurare gli inesperti) il pendio che sale verso la vetta. La prima parte è ripida (30° circa), poi la pendenza diminuisce. Si arriva in cima (2242 m, 0.45 ore) passando tra dei grandi massi di roccia compatta, o aggirandoli a sinistra, per la cresta.
Nelle giornate serene, oltre a decine di vette appenniniche, si vedono il Gargano, l’abbazia di Montecassino e il Vesuvio. Si scende per la via di salita. Occorrono 0.30 ore fino al Passo dei Monaci, e 1.15 ore da questo al punto di partenza.
Stefano Ardito Escursioni invernali nell’Appennino Centrale, Idea Montagna 2021
Commenti recenti