Nei giorni scorsi, nel cielo del Gran Sasso, c’è stato un gran movimento di elicotteri extralarge. Venerdì 8 novembre, nel selvaggio Vallone della Fornaca tra i monti Prena e Camicia, un Chinook CH-47F dell’Aviazione dell’Esercito ha portato in volo il nuovo bivacco realizzato dall’associazione Corridori del Cielo.

La nuova struttura, a 1815 metri di quota, è dedicata a Piergiorgio Desiati, medico del Soccorso Alpino aquilano, e ha preso il posto del bivacco Giorgio Lubrano, installato dall’associazione URRI nel 1972, e distrutto da una bufera di vento nel 1999, dopo 27 anni di onorato servizio agli escursionisti.

Il bivacco Andrea Bafile, installato dalla Sezione dell’Aquila del CAI nel 1966 sulle rocce della Vetta Centrale del Corno Grande, ha resistito alle intemperie del Gran Sasso più a lungo, per ben 58 anni. Nella scorsa estate, però, il minuscolo edificio con nove cuccette, dedicato all’eroe abruzzese della Grande Guerra, è stato irrimediabilmente danneggiato dal vento e dichiarato inagibile dal CAI. 

A riportarlo a valle, sabato 16 novembre, è stato un elicottero Erickson-Sikorsky 64 Skycrane (“gru del cielo”), uno dei sei di quel tipo in servizio per i Vigili del Fuoco. Dalla base della seggiovia delle Fontari, sull’altopiano di Campo Imperatore, la vecchia e gloriosa “scatola rossa”  ha proseguito su un camion in direzione dell’Aquila.

A compiere il lavoro a terra è stato un gruppo di istruttori della Scuola di alpinismo “Nestore Nanni” del CAI L’Aquila e di tecnici del Soccorso Alpino dell’Abruzzo. In poche ore il Bafile è stato imbragato, staccato dalla roccia e agganciato all’elicottero. La neve che aveva imbiancato il Gran Sasso due giorni prima non ha disturbato i lavori.

Migliaia di escursionisti e alpinisti, negli anni, hanno raggiunto il Bafile per un difficile sentiero alpinistico, che nel 2017 è stato trasformato in una ferrata, ma che fino a luglio costringe a traversare con piccozza e ramponi un ripido ed esteso nevaio. Un numero molto maggiore di camminatori ha scoperto il bivacco dall’alto, dai 2912 metri della Vetta Occidentale, da cui sembra un autentico nido d’aquila.

Il vecchio bivacco Lubrano, invece, era conosciuto solo da una piccola parte dei frequentatori del massiccio. I calanchi della Fornaca, l’atmosfera solitaria e selvaggia a meno di un’ora e mezza dalla strada asfaltata, i solitari itinerari che da qui salgono verso il Prena e il Camicia lo hanno però sempre reso una chicca, una destinazione suggestiva, che ho consigliato nelle mie guide a partire dal lontano 1982. Il ritorno di un bivacco in questa zona è un invito a riscoprire un settore magnifico del Gran Sasso.

In futuro, dopo essere stato rimesso a posto, il vecchio e glorioso Bafile dovrebbe essere esposto all’Aquila, in un’area verde cittadina o all’interno di un nuovo museo dedicato all’alpinismo. Sulle rocce del Corno Grande, forse già nel 2025, il CAI installerà una struttura più moderna, utilizzando parte dei 600.000 euro stanziati dalla Regione per i bivacchi abruzzesi.

Sia il Club Alpino sia i Corridori del Cielo, nei giorni scorsi, hanno ringraziato chi li ha aiutati nelle rispettive imprese. Per la rimozione del Bafile, l’elenco comprende i Vigili del Fuoco, i piloti e i tecnici di European Air-Crane e il Comune di Isola del Gran Sasso.

Per il Desiati, l’associazione proprietaria ringrazia la Guardia di Finanza, l’Università dell’Aquila, la Fondazione CARISPAQ, la BNL-PARIBAS e alcune aziende come Unirest e Studio Due, oltre naturalmente al Comune di Calascio. Hanno avuto un ruolo in entrambi gli interventi la Protezione Civile dell’Abruzzo e il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.

Spero di salire a vedere il nuovo bivacco Bafile quando verrà nuovamente installato sul Corno Grande, nei prossimi giorni mi piacerebbe tornare (c’ero stato ancora una volta a ottobre) nel Vallone della Fornaca per salutare il bivacco Desiati. A proposito, è possibile sapere quando verrà attrezzato con materassi, coperte e altro dai Corridori del Cielo?