Questo piacevole itinerario, dal dislivello limitato e quindi accessibile a gran parte degli escursionisti, si svolge a due passi dal valico di Forca d’Acero e dalla strada che lo raggiunge dal versante laziale.

Il bellissimo panorama dai 1865 metri della vetta include buona parte delle montagne del Parco, le più alte cime d’Abruzzo, la Valle di Comino e i Monti Ernici. Di grande interesse anche la vista sulle faggete che circondano Campo Rotondo e la Macchiarvana, e l’incontro ravvicinato con alcune delle più grandi doline del Parco.

In condizioni invernali, il sentiero può essere percorso con le ciaspole fino alla sella 1734 m, mentre per salire alla cima della Serra Traversa possono essere consigliati i ramponi. L’esposizione a sud dei pendii e delle creste fa sì che la neve si trasformi rapidamente.  

  • Dislivello: 500 metri
  • Tempo: 2.45 ore a/r
  • Segnaletica: bianco-rossa P5, un tratto non segnato
  • Periodo consigliato: da maggio a novembre

Da Sora, San Donato Val di Comino, Alvito o Campoli Appennino si segue la strada per Forca d’Acero fino alla ex-Cantoniera della Castelluccia (1366 m), alla base delle ultime rampe che salgono al valico. In passato, per qualche anno, nell’edificio ha funzionato il rifugio Duca d’Aosta. Da Opi e dal sottostante bivio sulla statale Marsicana si raggiunge lo stesso punto salendo a Forca d’Acero e scendendo per 2,5 km al di là.

L’itinerario segnato, indicato dai segnavia bianco-rossi R5, inizia alle spalle del rifugio, e utilizza una evidente mulattiera che sale in diagonale verso sinistra. Ci si può anche incamminare dai posteggi qualche centinaio di metri più in basso del rifugio, e salire direttamente verso i primi faggi del vallone.

I due percorsi si riuniscono al margine del bosco, da cui si ammira un bel panorama sulla Valle Inguàgnera e la Serra delle Gravare. Si continua a tornanti nella faggeta, si torna per un tratto a destra, poi si sale con una diagonale al valico (1734 m, 1 ora) che si apre tra la Serra Traversa e il dosso della Costa le Rosole, dal quale ci si affaccia sui ripidi valloni che scendono verso la Valle di Comino.

Sulla destra, incombe sul valico la larga cresta erbosa e sassosa che scende dalla Serra Traversa. La si può risalire direttamente (è il percorso che consiglio al ritorno), ma è più interessante proseguire sul sentiero segnato che taglia a mezza costa i ripidi prati del versante meridionale della montagna.

Si raggiunge la cresta al di là della cima, e si torna indietro per un sentierino non segnato, che si affaccia sui modesti salti rocciosi del versante settentrionale, e poi raggiunge in breve la vetta della Serra Traversa (1865 m, 0.45 ore), belvedere verso il Gran Sasso, Pescasseroli e le faggete del Monte Tranquillo e della Macchiarvana. Sul punto più alto sono un grande ometto di pietre e un libro di vetta collocato dall’associazione Giovane Montagna.

In discesa si segue la cresta Sud-est della Serra, opposta a quella percorsa in salita. Si costeggiano due grandi doline, si rientra nel bosco e si torna al valico 1734 m. Sul sentiero di andata si torna al punto di partenza (1 ora).