Sondrio, capoluogo della Valtellina, viene normalmente toccata di sfuggita da escursionisti, alpinisti e sciatori diretti verso Bormio, la Val Malenco o le vette di granito del Masino. Invece la città alla confluenza del torrente Mallero nell’Adda merita una visita attenta. Compongono un itinerario interessante le torri, le chiese, le piazze e i palazzi del centro. Il Museo Valtellinese di Storia e Arte, nel cinquecentesco Palazzo Sassi de’ Lavizzari, racconta l’archeologia e la storia del territorio, e conserva opere di pittori valtellinesi.

A poca distanza dal centro, sugli assolati pendii rivolti a sud, si produce da secoli la Sassella, uno dei migliori vini delle Alpi, la cui gradazione varia fra i 12 e i 13 gradi. La zona di produzione della Sassella si estende sulle due rive dell’Adda, fra Ponte del Desco e Tirano. Si utilizza in prevalenza uva Chiavennasca, il nome locale del Nebbiolo, con piccole quantità di Rossola e Brugnola. Il clima fa sì che la vendemmia sia sempre tardiva.

Questo piacevole itinerario, che permette diverse varianti, inizia dal centro storico e si dirige verso il santuario della Madonna della Sassella (nella foto), e le incisioni rupestri della Ganda, per poi tornare utilizzando dei viottoli più alti. Si cammina tra vigneti e rocce levigate dagli antichi ghiacciai, in un ambiente che contrasta con il traffico del non lontano (e ben visibile) fondovalle. Alla segnaletica locale si affianca quella della Via dei Terrazzamenti e del Sentiero Valtellina. Il Santuario viene tenuto da volontari il sabato e la domenica, nel primo pomeriggio.

  • Dislivello: da 240 a 290 m
  • Tempo: da 3 a 3.30 ore a/r
  • Difficoltà: T/E
  • Periodo consigliato: tutto l’anno, tranne che con neve abbondante

L’itinerario inizia dalla stazione FFSS di Sondrio (299 m). Per Corso Vittorio Veneto, Piazza Garibaldi e Via Dante si raggiunge Piazza Cavour, la storica Piazza Vecchia che ospitava il mercato.

Si traversa il ponte coperto sul Mallero, in vista del Castello, e si va a sinistra in una zona ricca di edifici storici, fino a Piazzetta Carbonera. Si continua per Via De Simoni e Via Bassi, toccando la Cappella dell’Annunziata (o Madonna della Rocca), la prima delle quattro che accompagnano verso la Madonna della Sassella. 

Da Largo Stella si segue Via Quadrio, si traversa la provinciale per la Val Malenco, e si continua su Via Valeriana. Seguendo i cartelli ci si dirige verso il Santuario, toccando la terza cappella, all’inizio della strada per Triasso.

Una strada sterrata a mezza costa tra rocce e vigneti conduce al Santuario della Madonna della Sassella (299 m, 1 ora), affacciato sull’Adda, decorato dagli affreschi del 1511 del valtellinese Andrea De Passeris. Oltre l’edificio sacro sono la Torre della Sassella, un ristorante uno slargo.

Accanto alla chiesa si imbocca una mulattiera selciata e indicata da numerosi segnavia, che sale con percorso panoramico fino alle case di Triasso (430 m). Verso sinistra, una stradina indicata dai segnavia della Via dei Terrazzamenti, sale alle case de La Ganda (519 metri, 0.45 ore) e alle vicine incisioni rupestri, tra le più belle della Valtellina.

Si torna indietro fino a Triasso (430 m), e si prosegue, in piano e poi in leggera discesa, per la stradina che traversa un castagneto e si segue la stradina che porta in circa 2 km a un panoramico bivio (445 m, 0.45 ore) che precede le case di Colombera. Si scende a destra per un sentiero, si costeggiano altri vigneti. Ritrovato il percorso di andata, lo si segue fino alla stazione di Sondrio (0.30 ore).  

Dal bivio che precede Colombera si può proseguire a mezza costa verso il convento di San Lorenzo, la strada per Sant’Anna e il suggestivo borgo di Maioni, da cui si torna in centro costeggiando il Mallero e passando ai piedi del Castello. Questa soluzione richiede 0.30 ore in più.