La Bocchetta dei Foxi, che separa i pascoli e i boschi del versante di Giazzera dalle rocce che precipitano verso la Vallarsa (nella foto), ha ospitato nel luglio 1916 un episodio famoso. Poco sopra al valico, al termione di un duro combattimento, furono catturati Cesare Battisti e Fabio Filzi, due trentini (e quindi sudditi dell’Austria-Ungheria) diventati ufficiali del battaglione alpino Vicenza. Considerati traditori, i due subirono un processo-farsa e vennero giustiziati a Trento, nel fossato del Castello del Buonconsiglio.
L’anello descritto traversa boschi e altopiani idilliaci, e poi si affaccia su un versante ripidissimo e roccioso. Gran parte del percorso è elementare, ma il sentiero oltre la Bocchetta dei Foxi è stretto e aereo, e richiede piede sicuro. I tunnel di guerra del Monte Tondo sono stati riaperti dalla SAT di Rovereto, quelli del Corno Battisti sono accessibili solo a speleologi e alpinisti.
Il rifugio Lancia è aperto da giugno fino ai primi giorni di ottobre, e riapre saltuariamente d’inverno. La strada che collega Giazzera con gli idilliaci prati di Malga Cheserle è comoda e asfaltata ma stretta, e può creare problemi negli incroci con altri veicoli. Attenzione.
- Dislivello: 610 m
- Tempo: 3.45 ore a/r
- Difficoltà: E fino alla Bocchetta dei Fox, EE più avanti
- Periodo consigliato: da giugno a ottobre
Da Rovereto e dalla statale 46 per Pian delle Fugazze e Schio si sale a Boccaldo e poi a Giazzera (1074 m). La strada prosegue, dopo 1,5 km tocca un posteggio, e continua con un tratto a mezza costa asfaltato ma stretto e non protetto, poi traversa un pianoro erboso e tocca un cimitero di guerra austro-ungarico. Un tratto sterrato porta in vista Malga Chéserle e poi allo slargo “ai Sasson” (1462 m, 3,5 km dal primo posteggio), dove su macigno è incisa la scritta “Benvenuti nel regno delle Pozze”. Se si sale a piedi da Giazzera occorrono 1.30 ore.
Si continua a piedi sulla strada sterrata (segnavia 101), e quasi subito la si lascia per la prima di una serie di scorciatoie. Una bella salita in un bosco di faggi e conifere porta alla brevissima deviazione per i Sette Albi, delle vasche per l’acqua. Poco oltre (1653 m) si lasciano a destra la sterrata per Malga Zocchi, e poi i segnavia 102A per Monte Testo. La strada aggira la Pozza Rionda e sale a mezza costa al rifugio Lancia (1802 m, 1 ora), della SAT, affacciato sui pascoli dell’Alpe Pozze.
Si riparte per un viottolo sui prati (segnavia 102, SP, E5), si lascia a sinistra il segnavia 102 e si continua in salita sul 102A, che aggira da nord il Monte Testo fino a una sella (1965 m) da cui si può salire in breve alla vetta (1998 m, 0.30 ore), con ricoveri e tunnel della Grande Guerra.
Il sentiero scende a un pianoro, piega a sinistra, e raggiunge un primo bivio e poi la Bocchetta dei Foxi (1722 m, 0.30 ore), raggiunta da sud da un ripido sentiero a tornanti. Da qui appaiono i dirupi della Vallarsa e le Piccole Dolomiti.
Si riprende a salire (segnavia 122) tra conifere e mughi, si traversa su terreno ripido (attenzione!) e si scende verso la Selletta Battisti (1719 m), dove un memoriale ricorda la cattura dei due ufficiali. Un’aerea cresta porta alla vetta del Corno Battisti (1761 m, 0.30 ore).
In discesa si torna per la stessa via alla Bocchetta dei Foxi, si piega a sinistra, e si scende in un bel vallone erboso (segnavia 122), lasciando a destra la Malga Zocchi e un piccolo rifugio più vicino. Il sentiero traversa un pianoro, entra nel bosco, e scende in un suggestivo valloncello. Si piega a destra, si supera a svolte un tratto ripido, poi, da un cartello, si raggiunge in breve il posteggio (1.15 ore).
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