I sentieri che salgono ai rifugi dell’Adamello sono spesso lunghi e faticosi. Non fa eccezione quello che, dalla Malga Caldea di Temù, risale la Val d’Avio fino al rifugio Garibaldi, ai piedi della parete Nord dell’Adamello e degli itinerari che salgono al Passo Brizio (e quindi al Pian di Neve) e al Passo e alla Punta del Venerocolo.

La zona, utilizzata tra il 1915 e il 1918 come base avanzata dagli Alpini impegnati nella Guerra Bianca, aveva visto nascere alla fine dell’Ottocento un rifugio che il CAI di Brescia ha dedicato a Giuseppe Garibaldi. Dopo il ritorno della pace la Sezione ha restaurato la chiesa della Madonna dell’Adamello, costruita durante il conflitto.

Nel secondo dopoguerra la Val d’Avio è stata trasformata dalla costruzione di cinque dighe e di altrettanti bacini artificiali. Il vecchio rifugio Garibaldi è stato abbandonato, e ricostruito poco più in alto. Negli ultimi decenni, a trasformare il paesaggio è stato il cambiamento climatico, con la quasi completa scomparsa della Vedretta del Venerocolo e la scomparsa in estate della neve e del ghiaccio dalla parete Nord dell’Adamello.

La storia, le dighe e i panorami verso l’Adamello, il Corno Baitone e la Cima Plem rendono interessante la lunga sgambata verso il rifugio, che inizia su un’assolata strada asfaltata, prosegue in piano accanto ai laghi toccando il nuovo (è stato inaugurato nel 2023) e piacevole rifugio Malga di Mezzo, e supera delle rampe sconnesse accanto a una cascata. Oltre il pianoro di Malga Lavedole si raggiungono le rampe del “Calvario” (il soprannome si deve agli Alpini), che lasciano presto il posto a una salita più comoda.

Passare una notte al rifugio consente di esplorare con calma la zona. La strada per Malga Caldea, migliorata nel fondo, è stretta, sprotetta e con pochi spazi per incrociare altri veicoli. Sarebbe opportuno introdurre un senso unico alternato, e non far salire più veicoli di quanti ne può contenere il posteggio. Nei weekend estivi si può salire a Malga Caldea con le navette.      

  • Dislivello: 980 m
  • Tempo: 6 ore a/r
  • Difficoltà: E
  • Periodo consigliato: da fine giugno a ottobre

Da Temù si segue l’una o l’altra delle due strade (con indicazioni per Malga Caldea e il rifugio Garibaldi) che scendono a traversare l’Oglio e raggiungono la frazione di Prevale. La si traversa, e si continua per la stretta strada asfaltata della Val d’Avio, lasciando a destra il posteggio di Predazzo. Oltre le Case Bedolina il tracciato diventa sterrato, e prosegue superando due stretti tornanti. Un tratto più comodo, nel bosco, porta a Malga Caldea (1584 m), dove un memoriale ricorda i 38 operai addetti al traino di un cannone italiano, uccisi da una valanga nel 1916.

Si continua a piedi sulla strada di servizio delle dighe, asfaltata e chiusa al traffico, che si alza con nove tornanti, si affaccia dall’alto sul Laghetto dell’Avio e raggiunge un piazzale affiancato da vari edifici e una cappella (1910 m, 1 ora) che ricorda i lavoratori morti per la costruzione delle dighe. Si prosegue in piano sulla strada sterrata che costeggia il Lago d’Avio, si sale per pochi metri, poi un sentiero pianeggiante porta al rifugio Malga di Mezzo (1944 m, 0.30 ore).

Si riparte in piano in vista del Lago Benedetto, si trova la mulattiera della Grande Guerra, e la si segue con degli scomodi tornanti, affacciandosi su una bella cascata e raggiungendo il pianoro di Malga Lavedole, dove si lascia a destra (2040 m, 0.30 ore) un sentiero per il Lago Pantano d’Avio.

Oltre un traliccio e un ponte il sentiero sale a svolte in un bellissimo bosco, si avvicina a una stazione delle teleferiche di servizio alle dighe e poi traversa fino alla base (2221 m) dei tornanti del “Calvario”. Il percorso, scomodo per un centinaio di metri di dislivello, diventa più comodo una volta superati dei muraglioni.

Si traversa a sinistra, si continua più comodamente su un larghissimo crinale, si tocca la chiesa della Madonna dell’Adamello e si raggiunge il rifugio Garibaldi (2550 m, 1.30 ore), affacciato sul Lago del Venerocolo. La discesa per lo stesso itinerario richiede 2.30 ore.