Gli italiani che visitano la Galizia, il Nord-ovest della Spagna, sostano a Santiago de Compostela, al Cabo Finisterre, a Pontevedra e in altri luoghi ricchi di natura e di storia. Migliaia di loro, ogni anno, percorrono interamente o in parte uno dei cammini di Santiago, che raggiungono la città da tutti i punti cardinali.

Solo pochi, invece, visitano il Parque Nacional de las Islas Atlánticas, che comprende gli arcipelaghi di Cíes, Ons, Sálvora e Cortegada, che si raggiungono con brevi traversate in traghetto, e ospitano colonie di uccelli marini come il marangone dal ciuffo e il gabbiano reale. L’isola di Ons, tra le mete più apprezzate, offre spiagge di grande suggestione e una bella rete di percorsi pedonali segnati.

I battelli per Ons partono da Sanxenxo, Portonovo e Bueu. Prima di acquistare i biglietti sui siti delle compagnie Cruceros Rías Baixas, Naviera Mar de Ons e Naviera Nabia occorre ottenere l’autorizzazione sul sito del Parco, https://autorizacionillasatlanticas.xunta.gal.

L’anello che descriviamo percorre la parte settentrionale dell’isola, con vasti panorami verso la terraferma e l’oceano. Il borgo di pescatori di Ons, dove un piccolo museo è dedicato alla “dorna”, la barca dei pescatori locali, ospita oggi ristoranti e strutture ricettive.

Il Faro, la cui luce è visibile fino a 35 miglia di distanza, sorge sul punto più alto dell’isola ed è stato costruito nel 1926. E’ uno dei pochi ancora presidiati da addetti (“torreiros”) che si danno il cambio ogni due settimane. Molti visitatori di Ons si incamminano verso le spiagge con i sandali ai piedi. Sui viottoli acciottolati dell’isola, invece, è bene avere scarpe adatte, oltre a una scorta d’acqua e a un’ottima protezione contro il sole.  

  • Dislivello: 130 m
  • Tempo: 2.30 ore
  • Difficoltà: T/E
  • Periodo consigliato: da aprile a ottobre

Da Sanxenxo, Portonovo o Bueu si raggiunge l’isola di Ons in battello. Dal termine del molo, oltre un piccolo ufficio informazioni del Parco, si entra in salita nel minuscolo borgo, che comprende ristoranti, un hotel e vari bed&Breakfast. Da vedere la piccola chiesa di San Xaquin, con la facciata decorata da eleganti ceramiche (azulejos), e l’interessante centro visita.  

Dal termine del molo si imbocca a destra la Ruta do Castelo, un viottolo segnato che sale dalla Playa das Dornas a un’area da picnic, continua a mezza costa in direzione della Punta do Castelo, poi piega a sinistra e raggiunge la stradina utilizzata dalla Ruta Norte, che inizia dal borgo.

Lungo questo percorso si passa a monte della Punta do Rio e raggiunge la celebre e bellissima Playa de Melide (0.45 ore), lunga 300 metri e quasi sempre riparata dal vento, al contrario del resto dell’isola. La spiaggia ha una tradizione nudista, ma oggi i due modi di stare in spiaggia convivono.

La Ruta Norte riparte in salita, piega a sinistra a un bivio (29 m), e prosegue con una lunga ma dolce salita, nella fitta vegetazione, in direzione del Faro, che è visibile da tutto il percorso. Un’ultima rampa porta a sbucare (114 m, 1 ora) sulla stradina che sale dal porto e dal borgo. Il Faro è a pochi metri, e non è accessibile ai visitatori.

Da uno slargo sterrato a ovest della costruzione (cioè dal lato dell’Atlantico aperto) inizia un bel viottolo che scende dolcemente, con magnifici panorami sulla costa occidentale dell’isola e sull’Enseada de Caniveliñas, una vasta insenatura oltre la quale sono un promontorio roccioso e l’isolotto As Freitoxas. Una discesa più netta porta a un bivio con cartelli (49 m), dove si piega a sinistra per un viottolo tra i prati. Più in basso si sbuca sulla stradina che sale al Faro, e la si segue in discesa tornando alla chiesa, al borgo e al molo (0.45 ore).