“Più forte del loro coraggio fu la nebbia”. Questa frase, incisa su una lapide accanto alla Fonte Cefalone, ricorda i soccorritori Walter Bucci, Davide De Carolis e Giuseppe Serpetti, gli elicotteristi Mario Matrella e Gianmarco Zavoli, e lo sciatore romano Ettore Palanca, morti il 24 gennaio 2017 nello schianto del velivolo sul Monte Cefalone. Il memoriale, realizzato insieme al sentiero che lo raggiunge dai tecnici del CNSAS e dall’associazione Corridori del Cielo, dà lo spunto per salire il solitario e panoramico Monte Cefalone dall’estremità settentrionale di Campo Felice.

Tra la Fonte Cefalone e l’omonima vetta occorre affrontare un tratto ripido e privo di segnavia, ma non ci sono difficoltà né pericoli e si può passare dove si vuole. Dalla cima del Cefalone, con poca fatica in più, si può salire anche il Monte Ocre, la cima più alta dei monti di Campo Felice, coronata da una croce recente e affiancata da spuntoni calcarei (nella foto). La cima è un ottimo belvedere verso la conca dell’Aquila e la catena del Gran Sasso.

  • Dislivello: 830 m
  • Tempo: 4.30 ore a/r
  • Difficoltà: E
  • Periodo consigliato: da maggio a ottobre

Il Valico della Crocetta (1556 m), all’ingresso settentrionale di Campo Felice, si raggiunge dalla grande rotatoria (e quindi dal casello di Tornimparte della A24 o da Rocca di Cambio), oppure da Lucoli e Casamaina. Una tabella all’inizio di una breve strada sterrata indica l’inizio del sentiero segnato.

A piedi si segue il sentiero che entra in una conca, ne esce a destra e inizia a salire indicato da evidenti segnavia e ometti. Il percorso, molto ben tracciato, non è troppo faticoso nonostante la pendenza. Alla fine di un tratto particolarmente ripido si passa a destra delle rocce della quota 1716 e si entra in un vallone erboso.

Il sentiero segnato lo risale toccando dei massi, poi piega a destra (1930 m, 1 ora) e risale in diagonale un pendio di erba e ghiaie. Dopo aver aggirato un crinale si raggiungono delle rocce e un bivio segnalato (2040 m). Lasciato a sinistra il sentiero che sale alla vetta (lo si seguirà al ritorno) si inizia a traversare a mezza costa, con brevi saliscendi, in vista della piana di Campo Felice. Una salita porta alla copiosa Fonte Cefalone (2025 m) e al memoriale che ricorda le vittime della tragedia del 2017.

Si riparte senza più segnavia, salendo in diagonale su un ampio pendio di ghiaie, scegliendo le tracce di sentiero migliori e obliquando verso destra fino a una zona più comoda. Si sale su terreno erboso, e si raggiungono delle rocce e poi l’ampia cresta sommitale. Verso sinistra si sale alla croce di vetta del Monte Cefalone (2142 m, 1 ora).  

Si scende verso nord sul largo crinale che conduce alla Selletta di Settacque (2000 m), ai piedi del Monte Ocre. Da questo punto si può salire direttamente per ripide tracce di sentiero sulle ghiaie (ometti di pietre), oppure scendere brevemente a sinistra verso Casamaina, poi piegare a destra e salire in diagonale senza via obbligata.

I due percorsi si uniscono poco prima della vetta del Monte Ocre (2204 m, 1 ora), indicata da una nuova croce ancorata a degli spuntoni rocciosi. Da questa cima, il panorama si apre verso la conca aquilana e la catena del Gran Sasso.

In discesa si torna per la stessa via alla Selletta di Settacque, e si continua a scendere verso Casamaina (destra arrivando da Monte Ocre) per un sentiero indicato da vecchi segnavia. Si incrocia una carrareccia, si sale a mezza costa al crinale dell’Orto (1974 m) e si scende a ritrovare il sentiero segnato che riporta al punto di partenza (1.30 ore). 

Stefano Ardito Sentieri nel Parco Sirente-Velino, Iter, edizione aggiornata 2023

Stefano Ardito Vette dell’Appennino Centrale, Idea Montagna 2019