L’imponente massiccio della Presanella, che si affianca da est all’Adamello, scende verso la Val Rendena con dei solitari valloni occupati in passato da estesi ghiacciai, e oggi in prevalenza rocciosi. Il rifugio (nella foto) costruito dalla SAT in Val d’Amola , e inaugurato nel 1900, è stato dedicato al pittore trentino Giovanni Segantini, che era scomparso un anno prima.

Un comodo sentiero conduce dalla strada della Val Nambrone al rifugio, dove il caratteristico “cubo” del primo edificio si affianca alla nuova costruzione, che è stata gestita per decenni dalla guida alpina Clemente Maffei Gueret, protagonista di spedizioni in Patagonia e Terra del Fuoco.

Un bel percorso a saliscendi, in ambiente roccioso e solitario, permette di proseguire verso la Bocchetta dell’Amola, il Lago Nero e il rifugio Cornisello, a poca distanza dagli omonimi laghi artificiali. Da ovest dominano il percorso le pareti granitiche della Presanella. Dall’altra parte, nelle giornate serene, si staglia il profilo delle Dolomiti di Brenta. La strada che sale dalla Val Nambrone è stretta e a tratti impressionante, ma si percorre senza problemi.  

  • Dislivello: 550 m
  • Tempo: 3.15 ore
  • Difficoltà: E
  • Periodo consigliato: da giugno a ottobre

Da Madonna di Campiglio o Carisolo si raggiunge e si risale la stretta strada asfaltata della Val Nambrone fino alla conca erbosa dov’è il rifugio Nambrone (1350 m). La strada lo costeggia, traversa il torrente, e poi sale a tornanti per altri 8 km tra rocce e boscaglia. Si posteggia dopo l’ultimo tornante, accanto a un bivio con cartelli (1916 m) dove si stacca a sinistra una strada sterrata.

Si segue a piedi la sterrata (segnavia 211), si devia a destra per un sentiero e si ritrova la strada accanto a un ponte, all’ingresso del pianoro della Val d’Amola. Si continua sulla strada fino alla Malga Vallina d’Amola (2025 m), si va a destra a un bivio e ci si alza a tornanti a sinistra di un vallone secondario.

Al termine del tratto ripido (2189 m) ci si affaccia sul Plan dal Sass. Si continua verso sinistra su un crinale, in vista della Presanella e del rifugio Segantini. Qualche saliscendi per prati e lastroni e rocciosi, un tratto sotto alla teleferica di servizio e un ultimo strappo portano ai due edifici del rifugio (2373 m, 1.15 ore), da cui appaiono a est le Dolomiti di Brenta.

Si riparte alle spalle del rifugio, per un sentiero (segnavia 216) che compie dei saliscendi tra rocce e ruscelli, raggiunge un vallone e ne esce con una ripida rampa. Si continua con un lungo tratto a mezza costa, in salita e poi con qualche saliscendi, ai piedi della Cima Pellissier e degli altri torrioni della cresta che scende dalla Cima Cornisello. Una salita porta alla Bocchetta dell’Amola (2351 m, 0.45 ore).

Si scende sul versante opposto in direzione dei laghi artificiali di Cornisello, a un bivio (2262 m) si va a destra, e si aggira a saliscendi il suggestivo Lago Nero, che può meritare una sosta. Una ripida discesa e un tratto su una strada sterrata portano al rifugio Cornisello (2120 m, 0.30 ore). Lungo la panoramica strada asfaltata si torna al punto di partenza (0.45 ore).