La Tofana di Rozes, che domina la strada che sale da Cortina al Falzàrego con una straordinaria parete, offre una delle immagini più famose delle Dolomiti. All’inizio della Grande Guerra, dopo aver abbandonato la conca d’Ampezzo alle truppe italiane che avanzavano dal Cadore, gli austro-ungarici utilizzarono l’intera catena che si allunga dal Lagazuoi verso le Tofane come una barriera difensiva. 

Nel luglio del 1915, nei durissimi scontri per il possesso della Forcella di Fontananegra, fu colpito a morte il generale Antonio Cantore. Due mesi dopo la cima della Tofana, 3225 metri, venne conquistata da un reparto di alpini. Rimasero in mano austro-ungarica il Lagazuoi e il Castelletto, un bizzarro torrione roccioso che sbarrava alle truppe italiane l’accesso alla Val Travenanzes.

Alle 3.30 del mattino dell’11 luglio 1916, l’esplosione di una delle più grandi mine italiane del conflitto, demolì completamente il Castelletto. Nel tunnel, lungo 507 metri, erano state accumulate 35 tonnellate di esplosivo. La galleria di contromina alla quale stavano lavorando gli austro-ungarici fu spazzata via, morirono circa 150 soldati, tra ungheresi e austriaci. Sulla vetta del Castelletto furono piazzati due cannoni italiani. Il fronte, però, si spostò solo di pochi metri.

Nel secondo dopoguerra, le gallerie e i camminamenti del Castelletto, la “tragica rocca” delle cronache del tempo, sono stati tra le prime opere della Grande Guerra a essere messe in sicurezza per gli escursionisti. L’itinerario che sale dal rifugio Dibona alla base della parete e prosegue quasi in piano fino alla base della Galleria del Castelletto e alla Galleria Karman, dov’è stato risistemato un cannone è una comoda passeggiata complicata solo da una traversata su un ghiaione instabile.

La salita nella Galleria richiede l’uso dell’attrezzatura da ferrata e della pila frontale. Alle spalle della cima, tralasciata la ferrata Lipella, un comodo sentiero riporta rapidamente alla base. 

  • Dislivello: da 410 a 580 m
  • Tempo complessivo: da 2.15 a 3.30 ore a/r
  • Difficoltà: E l’andata e ritorno fino alla Galleria Karman, EEA la Galleria del Castelletto
  • Periodo consigliato: da luglio a settembre

Da Cortina d’Ampezzo si segue la statale 48 verso il Passo Falzarego superando gli alberghi di Pocòl. La strada per il rifugio Dibona si stacca dalla statale al km 113,800 (1698 m) e sale a svolte tra i larici toccando la Malga Fedarola fino al rifugio Dibona (2083 m, 4 km dalla statale). La strada che conduce al rifugio può essere raggiunta anche da San Cassiano, Pieve di Livinallongo, Colle Santa Lucia o Caprile.

Dal piazzale si segue a piedi la strada sterrata che porta ai piedi dell’enorme ghiaione che separa la Punta Anna e la Tofana di Mezzo dalla Tofana di Rozes. Al primo bivio la si lascia, e si imbocca il sentiero (segnavia 412, poi 442) che sale a sinistra sulle ghiaie in direzione della Tofana. Raggiunto (2300 me) il sentiero pianeggiante (segnavia 404) che costeggia la parete lo si segue a sinistra, superando l’inizio della breve via ferrata per la Grotta della Tofana.

Al bivio successivo ci si tiene a destra, per il sentiero che corre alla base della parete, traversa un ripido ghiaione e sale con un tratto faticoso alla base (2480 m) della via ferrata moderna e delle scale della Grande Guerra che salgono verso la Galleria del Castelletto.

Si continua ai piedi della parete, si traversa un ghiaione, e si raggiunge l’imbocco (2460 m, 1.15 ore) Galleria Karman, al cui ingresso è una targa. La si percorre comodamente in piano (non c’è bisogno di pile) fino a un cannone italiano. Per la stessa via si torna alla base della ferrata. Il ritorno al rifugio Dibona richiede 1 ora.

Il percorso della Galleria del Castelletto richiede l’attrezzatura da ferrata e una pila frontale. Corde e scale metalliche, parallele alle vecchie scale in legno, risalgono le placche che conducono all’imbocco del tunnel, che sale a spirale nella montagna ed è attrezzato con corde, scale e gradini scavati nella roccia.

Al suo termine si raggiungono un ballatoio panoramico e delle trincee (2660 m) dalle quali inizia la ferrata Lipella. La si tralascia, si piega a sinistra in discesa, e si raggiunge la forcella tra il Castelletto e la Tofana di Rozes.

Si continua per un sentiero sulle ghiaie, superando un altro facile passaggio attrezzato e raggiungendo la Forcella Col dei Bos (2331 m), che mette in comunicazione la Val Travenanzes con quella del Falzarego ed è circondata da resti di reticolati e trincee. Un sentiero segnato risale alla base del Castelletto, lo aggira a sud e risale al percorso dell’andata. Questo anello richiede 1.30 ore in più.