Ignazio Silone, un grande scrittore del Novecento, ha vissuto in molte parti d’Italia, è rimasto per 16 anni in esilio in Svizzera, ha trascorso i suoi ultimi anni a Roma. La sua casa natale e la sua tomba però sono a Pescina, importante centro al margine del Fucino che reca ancora ben visibili le ferite del terribile terremoto che nel 1915 ha devastato la Marsica.

Il Sentiero Silone, ideato dall’autore di questa guida e individuato tra il 2014 e il 2015 sul terreno dai soci del CAI di Pescina-Valle del Giovenco, compie un bell’anello intorno al paese toccando il corso del fiume, un’acropoli degli antichi Marsi e numerosi luoghi citati dal grande scrittore abruzzese nelle sue opere. Belli anche i panorami verso il Fucino, il Sirente, i monti del Parco d’Abruzzo, Lazio e Molise e la lontana cima del Velino. Siamo al confine tra il PNALM e il Parco Regionale Sirente-Velino, in un’area che merita di essere valorizzata e conosciuta.

Il Sentiero Silone è una camminata accessibile a molti, ma che si svolge su terreno escursionistico, con tratti ripidi e qualche passaggio scomodo, dove sono essenziali scarpe da trekking con suola scolpita, ed è consigliato di utilizzare i bastoncini. Nel 2019 una piena ha distrutto il ponticello sul Giovenco costruito dai soci dell’ANA. Il CAI ha allora modificato il percorso, segnando un nuovo tracciato che si tiene interamente sulla sinistra orografica (destra salendo) del corso d’acqua. Il nuovo percorso, sempre elementare, comprende un ripido strappo in salita e un aereo e piacevole tratto a mezza costa.

Più avanti il percorso del Sentiero Silone è stato “addolcito” con dei tornanti a sinistra del vecchio sentiero. Dalla ruspa abbandonata, una comoda variante riporta verso il monumento all’Alpino e il paese. Tra le molte novità recenti di Pescina segnaliamo il nuovo Museo Silone ospitato nella casa natale dello scrittore, il restauro della Torre Piccolomini che è il simbolo del paese, e il rifugio Silone che si può raggiungere in auto o a piedi.

  • Dislivello: 300 m
  • Tempo: 2.45 ore
  • Difficoltà: E
  • Periodo consigliato: da aprile a novembre

Il Sentiero Silone inizia dalla Piazza Duomo (737 m) di Pescina. A piedi, spalle alla chiesa di Santa Maria delle Grazie, ci si inoltra a piedi nel centro storico, ancora segnato dal terremoto del 1915, passando per la Strada delle Botteghe, tenendosi a sinistra a un bivio (cartello) e raggiungendo la casa natale di Silone, oggi Museo, che può essere visitata all’andata o al ritorno.

Un arco porta alla Piazza del Municipio, sulla quale si affacciano la chiesa di Sant’Antonio da Padova e l’ex-convento dei Frati Minori, che ospita oggi il Centro Studi Ignazio Silone e il Teatro San Francesco. Si riparte in salita per Via del Carmine, si va a sinistra accanto ai ruderi del Palazzo Malvini Malvezzi, poi si scende ai piedi della rampa che sale alla Casa-Museo Mazzarino e si raggiunge un ponte (742 m) sul Giovenco, che il vecchio Sentiero Silone attraversava.

Il nuovo tracciato, indicato dai segnavia bianco-rossi 480 e del Sentiero Silone, segue una carrareccia sulla destra (sinistra orografica) del Giovenco, che si costeggia in ambiente suggestivo. Da un pianoro, cartelli e segnavia indicano di seguire il sentiero che sale ripidamente per un prato e poi nel bosco, si affaccia dall’alto sul fiume (nei tratti esposti il CAI ha realizzato delle staccionate) e traversa a mezza costa nel bosco. Una discesa e un breve tratto accanto al fiume portano ai suggestivi ruderi della Centrale Elettrica comunale (760 m, 0.45 ore), citata negli scritti di Silone.

Si riparte sul sentiero che scende a un vasto pianoro erboso, affiancato a sinistra dal fiume e raggiunto da una strada sterrata con un guado (la zona è tradizionalmente frequentata dai residenti per i loro pic nic). Il percorso traversa il prato in leggera salita, e poi rientra nel bosco superando una passerella in legno e un nuovo tratto a picco sul fiume protetto da reti e staccionate.   

Subito dopo si riprende a salire nella ripida Selva Sant’Antonio, seguendo i nuovi tornanti segnalati che zigzagano a sinistra del vecchio e scomodo sentiero. Dove la pendenza diminuisce si raggiungono la base di un bel prato inclinato, una vecchia strada sterrata e una ruspa abbandonata (870 m, 0.45 ore), sulla quale sono dipinti dei segnavia CAI. Da questo punto si può abbreviare il percorso, traversando a destra sulla strada sterrata, indicata da altri segnavia, che conduce in 0.30 ore al monumento dell’Alpino.

Per completare l’anello, dalla ruspa, si riprende a salire per un sentiero che sale in diagonale sui prati, supera qualche strappo ripido e raggiunge il Crinale dei Serpari (975 m, anche questo toponimo è dedicato a Silone) da cui appaiono il Fucino, il Sirente e il Velino. Piegando a sinistra, da qui, si può allungare la camminata verso il Colle della Fonte, il Monte Parasano e il confine del Parco d’Abruzzo, Lazio e Molise. Un altro percorso segnato scende verso il Prato delle Streghe e il rifugio Silone.

Il Sentiero Silone continua invece verso destra sul panoramico crinale della Rocca Vecchia, scende a una sella, e risale tenendosi a sinistra del crinale, fino a raggiungere un tratto ben conservato delle mura dell’acropoli antica. Dalla sella successiva si entra in salita in una bella pineta di rimboschimento, la si traversa, e si scende al monumento dell’Alpino (872 m, 0.45 ore), oltre la quale ci si affaccia sulla Torre Piccolomini, recentemente restaurata, e sul centro storico.

Si scende per una strada sterrata, al primo bivio si piega a destra seguendo i segnavia, si costeggiano delle rocce e si raggiunge la base della Torre, dove sono alcune case abbandonate dopo il terremoto del 1915.

Un ripido sentierino a gradini porta ai piedi della chiesa in rovina di San Berardo, da cui si scende alla tomba di Ignazio Silone. In breve, per una lunga scalinata, si torna al centro e a Piazza Duomo (0.30 ore). Se dal primo bivio si continua sulla strada principale si possono raggiungere una strada asfaltata e, in salita, il rifugio Silone.