Il versante delle montagne del Parco che si affaccia sulla conca del Fucino è uno dei meno frequentati della prima area protetta dell’Appennino. E’ un errore, perché i territori di Gioia e di Lecce nei Marsi, come quelli di Villavallelonga e di Collelongo più a sud-ovest, offrono numerosi itinerari interessanti. 

La strada asfaltata che sale verso i ruderi di Lecce Vecchia e il pianoro della Guardia, dove sono una fonte, il monumento a un partigiano sovietico e un paio di rifugi in abbandono, dà accesso a itinerari che conducono verso l’Ecorifugio della  Cicerana, il Coppo del Lepre, la Selva di Moricento e il Monte Fontecchia.

Quest’ultimo, con la sua aerea vetta (nella foto) che si affaccia dall’alto su Villavallelonga, ed è stata finora risparmiata dagli “zozzetti del pennellino”, offre una camminata non lunga, monotona nella prima mezz’ora su una strada sterrata, e poi lungo un suggestivo sentiero nel bosco. All’uscita dal Vallone di Fontecchia si deve fare attenzione ai segnavia, peraltro sempre visibili. Il sentiero S3 raggiunge verso destra il Passo della Fontecchia, la salita fino alla vetta non è segnata ma è del tutto evidente.  

  • Dislivello: 580 m
  • Tempo: 2.45 ore a/r
  • Difficoltà: E
  • Periodo consigliato: da maggio a novembre

Da Lecce nei Marsi si segue la strada asfaltata che sale verso le rovine di Lecce Vecchia e il pianoro della Guardia. Circa 500 metri prima di questo, sulla sinistra della strada, inizia (1397 m, 11 km da Lecce) una strada sterrata indicata dai segnavia S3 PNALM.

Si segue a piedi la strada sterrata, che tocca un rifugio in rovina, sale a un largo crinale e si biforca. Si continua sul ramo di destra, che supera delle rampe assolate e brevi tratti di asfalto, entra nella faggeta, e piega a destra (1600 m circa) ai piedi del boscoso Vallone di Fontecchia.

Seguendo i segnavia si lascia la strada, si sale brevemente nel fondovalle, e poi si piega a destra su un ampio sentiero indicato anche da ometti di pietre, che si alza a mezza costa. Più in alto si traversa il fondovalle, e si sale a strette svolte nella fitta vegetazione, facendo attenzione ai segnavia e alla traccia sempre visibile sul terreno.

Una diagonale verso destra porta a dei grandi faggi e a un prato ingombro di alberi caduti. Lo si costeggia a destra, si esce in una prima conca erbosa e la si aggira sulla destra. Si rientra brevemente nel bosco, si sbuca su una seconda conca e la si risale sulla destra. Dall’ultimo segnavia, un evidente passaggio sulla destra porta al Passo della Fontecchia (1868 m, 1.30 ore), da cui appare il Monte Viglio.

Si torna brevemente indietro fino alla seconda conca erbosa, si piega a destra, e si sale direttamente per i prati, affiancati a destra e a sinistra dal bosco, fino all’aerea vetta di Monte Fontecchia (1932 m, 0.15 ore), da cui ci si affaccia su Villavallelonga. Si vedono la Vallelonga i Monti Ernici, la piana del Fucino, molte vette del Parco d’Abruzzo, Lazio e Molise, la Maiella e le cime più orientali del Gran Sasso. In discesa si segue la via di salita fino al punto di partenza (1 ora).