Il crinale a est del Passo dell’Abetone, che culmina nei 1937 metri del Libro Aperto, è una delle zone dell’Appennino tosco-emiliano più frequentate dagli escursionisti in estate, e da scialpinisti e alpinisti con piccozza e ramponi quando la montagna è innevata. D’inverno, splendide escursioni con le ciaspole sono possibili nelle vaste foreste di conifere della zona.

Il sentiero che sale al Libro Aperto, in condizioni estive, è elementare, suggestivo e non faticoso. Nella parte iniziale si cammina tra magnifiche foreste di abeti e di faggi, oltre il Passo della Verginetta si prosegue tra pascoli e affioramenti di arenaria. Le poco visibili trincee del Monte Belvedere, scavate nel 1944, hanno ospitato reparti della Wehrmacht e della Repubblica di Salò, schierati sulla Linea Gotica.

Il panorama dalla cima include il Giovo, il Cimone, il Corno alle Scale e il Cusna, le Alpi Apuane dal Pisanino alla Tambura e le profonde valli dei due versanti. A nord, nelle giornate serene, si vedono la Pianura Padana e le Alpi. Anche se il dislivello è contenuto, la distanza e i saliscendi rendono la camminata abbastanza lunga.

  • Dislivello: 710 m
  • Tempo: 4 ore a/r
  • Difficoltà: E
  • Periodo consigliato: da maggio a ottobre

Si parte a piedi dal valico dell’Abetone (1388 m), accanto alle imponenti piramidi in sasso che hanno indicato a partire dal 1778 il confine tra il Ducato di Modena e il Granducato di Toscana.

Si segue a piedi Via dell’Uccelliera, e poi si devia a destra sulla strada dove viene battuta d’inverno la pista da fondo dell’Abetone. Superati un piazzale e una sbarra si raggiunge una curva a sinistra. Qui si imbocca a sinistra (1393 m, cartelli) un sentiero, indicato da segnavia bianco-rossi 00, che segue quasi esattamente il crinale.

Dopo una ripida salita nel bosco si toccano degli edifici e un’antenna, e si continua a saliscendi fino a un piazzale con fonte (1459 m), dove la strada finisce. Lasciati a destra dei segnavia dell’ex-Corpo Forestale dello Stato, si sale direttamente (ancora segnavia 00) fino alla boscosa cima del Monte Maiore (1560 m).

Una discesa in diagonale, in vista delle vette dei Lagoni e del Cimone, che si alzano sul versante emiliano dell’Appennino, porta al Passo della Verginetta (1480 m, 1 ora), importante nodo di sentieri, da cui si risale al vicino rifugio Casetta di Lapo (1503 m), normalmente chiuso a chiave.

Si riprende a salire lungo il sentiero segnato che si alza sui pascoli del crinale, toccando vari cippi del confine settecentesco tra il Granducato di Toscana e il Ducato di Modena, in vista della vetta del Libro Aperto che si protende sul versante emiliano dello spartiacque.

Il percorso, ora molto panoramico, alterna dei ripidi strappi a tratti più coricati, aggira delle pietraie, e si sposta a sinistra del crinale per aggirare il Monte Belvedere. Se invece si lasciano i segnavia e si sale a destra per scavalcare questa cima (1896 m, occorrono pochi minuti in più) si toccano alcune trincee della Linea Gotica.

Alla Selletta del Libro Aperto (1860 m, 1 ora), dove arriva un tracciato che inizia da Rivoreta, si abbandonano i segnavia 00, e si sale direttamente per un sentierino sulla sinistra, indicato da segnavia bianco-rossi senza numero, fino alla rocciosa vetta del Libro Aperto (1937 m, 0.15 ore), splendido belvedere in tutte le direzioni. Si torna per la stessa via (1.45 ore). Nell’ultimo tratto, per variare il percorso, si può seguire la strada forestale a mezza costa.