“Da queste alture solitarie preferisco volgere le spalle alle verdi colline di Massa e Sorrento, al Vesuvio e a Napoli a Ischia e ai Campi Flegrei, per guardare giù, verso il Sud misterioso, verso i monti della Basilicata e la favolosa Punta Licosa. E’ una visione di pace, sensazioni che risalgono agli antichissimi giorni della vita”
Con queste parole lo scrittore britannico Norman Douglas descrive il panorama dalla Penisola Sorrentina in Siren Land (La Terra delle Sirene), un libro pubblicato nel 1911 e seguito nel 1917 da South Wind (Vento del Sud). Douglas non è un personaggio comodo.
Le sue prese di posizione contro la poca attenzione italiana all’ambiente, che lo avvicinano alla sensibilità di oggi, sono accompagnate da attacchi contro sindaci e parroci per le cerimonie religiose e da denunce per pedofilia. La frase “questi paesi hanno bisogno di una specie di tiranno indipendente e magnanimo” sembra un profezia per l’Italia che stava per precipitare nel fascismo.
Il viottolo che scende da Nerano, dove viveva lo scrittore, alla spettacolare Marina di Ieranto permette di scoprire un miracolo della natura italiana. Deturpata a lungo da una cava di pietra, poi minacciata dalla speculazione edilizia, la zona è stata donata nel 1986 dall’Italsider al FAI, il Fondo per l’Ambiente Italiano, ed è stata teatro di un ottimo restauro ambientale.
Nella cava sono stati messi a dimora rosmarini, mirti, pini d’Aleppo e olivastri. Scavi archeologici hanno riportato alla luce una villa del II secolo dopo Cristo. La cinquecentesca Torre di Montalto è stata consolidata. La cava offre un percorso di archeologia industriale. I sentieri selciati e i muri a secco rammentano che la vita era dura anche a due passi da Positano. Il sentiero che scende alla baia può essere percorso liberamente, la camminata è breve ma con il ritorno in salita, in estate occorrono acqua e protezione dal sole.
- Dislivello: 250 metri
- Tempo: 2 ore
- Difficoltà: T/E
- Quando andare: tutto l’anno, in estate non nelle ore più calde
Il borgo di Nerano (188 m), all’estremità della Penisola Sorrentina, si raggiunge per strade strette e tortuose da Massa Lubrense, Positano o Sorrento. Dalla piazzetta, si segue a piedi, in salita, la strada verso Marina del Cantone, e dopo 50 metri si piega a sinistra per Via Jeranto.
Il viottolo lascia a destra un sentiero segnato per il Monte San Costanzo e Punta Campanella, passa accanto allaVilla Rosa, dove soggiornò Norman Douglas, tocca un’edicola votiva e attraversa orti, agrumeti e oliveti. Il panorama si fa più ampio verso Marina del Cantone e le isole della Vetara e Li Galli. In alto si vede l’ingresso dellaGrotta delle Noglie.
Più avanti gli alberi lasciano il posto alla macchia mediterranea. Raggiunto il crinale di Sprito (180 m) si scoprono Punta Campanella e Capri con i suoi Faraglioni. Verso sinistra si apre il golfo di Salerno fino a Punta Licosa. Proprio davanti è la Baia di Ieranto.
Si inizia a scendere verso la Baia, e a un bivio (150 m) si piega a sinistra fino alla Torre di Montalto (108 m) balcone sul Golfo di Salerno. Proseguendo a saliscendi si raggiunge Punta Penna (132 m), altro magnifico belvedere. Si torna per la stessa via alla Torre. Un sentiero segnato si abbassa direttamente in un canalone. Ritrovato il percorso che arriva da Nerano, si raggiungono gli edifici della cava (20 m, 1 ora), oggi gestiti dal FAI, che li utilizza come base per visite guidate e altre attività.
Si scende al livello del mare, si va a destra traversando un piccolo fiordo, e si raggiunge la Spiaggia piccola, detta anche Marinella, incassata fra rocce calcaree. Nel fondale di ciottoli bianchi si riflettono i colori della vegetazione mediterranea. La Spiaggia grande non è accessibile via terra, ma solo a nuoto o in canoa. Si risale per una vecchia scalinata, si sbuca sul sentiero principale, e lo si segue a tornanti fino al bivio 150 metri. Sul percorso di andata si torna a Nerano (1 ora).
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