Questo lungo e frequentato itinerario, da affrontare con tempo stabile, consente di toccare alcune dele cime più alte della Maiella. Il Monte Focalone, la più settentrionale, offre un meraviglioso panorama, e viene spesso visitato dagli escursionisti.
Altrettanto frequentato è il bivacco Fusco, della Sezione di Chieti del CAI che sorge su una spalla a est della cima e si affaccia sulla Cima delle Murelle e l’omonimo Anfiteatro, popolato dal più consistente branco di camosci della Maiella. Dal Focalone, con un ultimo sforzo ma senza più dislivelli importanti, si raggiunge la grande croce di vetta del Monte Acquaviva, la seconda cima per quota del massiccio.
Il sentiero, elementare in condizioni estive, può essere molto pericoloso prima del completo scioglimento della neve, quando prima del bivacco Fusco occorre traversare dei ripidi nevai. In questo caso chi non ha con sé piccozza e ramponi deve fare dietro front alla Selletta Acquaviva.
- Dislivello: 990 m
- Tempo: 7 ore a/r
- Difficoltà: E
- Periodo consigliato: da fine giugno a ottobre
Da Passo Lanciano (e quindi da Lettomanoppello o Pretoro), o da Roccamorice, si sale al piazzale della Maielletta, dov’è l’Hotel Mamma Rosa. Si prosegue sulla strada fino al rifugio Pomilio (1892 m), circondato da una selva di antenne.
Ci si incammina per un viottolo sui prati, si ritrova la strada chiusa al traffico e la si segue aggirando la cima della Maielletta, con bel panorama sul Vallone delle Tre Grotte e le vette della Maiella. Si prosegue sulla strada fino al piazzale (2075 m, 0.45 ore) ai piedi del Blockhaus.
Ci si dirige a destra, per un sentiero (segnavia P) che scende leggermente sui prati, in vista dello Stazzo di Caramanico e del rifugio Di Marco. Il tracciato entra nella boscaglia di mughi, si alza a destra di un valloncello, e prosegue in piano affacciandosi sul Vallone dell’Orfento. Si torna al crinale (2074 m) oltre il Blockhaus.
Si continua a mezza costa, con brevi saliscendi e magnifici panorami verso l’Orfento, la Cima delle Murelle e il Monte Focalone. Lasciato a sinistra un sentiero per il Vallone delle Tre Grotte e la lontana Pennapiedimonte, si riprende a salire accanto alla cresta. Verso destra, una breve deviazione permette di toccare anche il Monte Cavallo (2172 m).
Una nuova discesa a mezza costa, tra i mughi, porta al bivio (cartello) da cui si sale alle iscrizioni pastorali della Tavola dei Briganti, affacciate sull’Orfento. Tornati al sentiero principale, si scende in breve alla Selletta Acquaviva (2080 m, 0.45 ore), dove ci si può rifornire d’acqua dal Fontanino.
Lasciato a sinistra l’impegnativo Sentiero delle Murelle si riprende a salire per il tracciato principale, che si alza a svolte tra i mughi. Più in alto il sentiero lascia il crinale, costeggia delle rocce e traversa un valloncello (all’inizio dell’estate c’è un ripido nevaio, attenzione!) dominato da una lastra rocciosa. Oltre una piccola fonte (2385 m) si costeggia uno strapiombo e si raggiunge un crinale da cui ci si affaccia sull’Anfiteatro delle Murelle. Pochi metri portano al bivacco Fusco (2450 m, 1 ora).
Si riparte sul sentiero che si alza in diagonale su erba e ghiaie, e torna al crinale a monte del tratto più ripido. In breve si raggiunge la larghissima vetta del Monte Focalone (2676 m, 0.45 ore), da cui appaiono i Tre Portoni e il Monte Amaro.
Lasciato il sentiero di crinale, si piega a sinistra per la larga cresta ghiaiosa, e seguendo i segnavia G8. Il sentiero sale, lascia a sinistra un tracciato per la Cima delle Murelle, e aggira a sinistra per ghiaie la vetta occidentale dell’Acquaviva. Dalla sella tra le due vette, un pendio ghiaioso porta alla vetta principale del Monte Acquaviva (2737 m, 0.45 ore), dove sono un riparo di pietra e una croce eretta dalla Sezione di Fara San Martino del CAI. Magnifico il panorama sul versante orientale della Maiella, le colline di Guardiagrele e l’Adriatico.
In discesa si riparte sullo stesso itinerario. Invece di tagliare a mezza costa, si sale sulla cresta per toccare anche la vetta occidentale dell’Acquaviva (2727 m). Dopo aver ritrovato l’itinerario di andata lo si segue verso il Focalone e la base del Blockhaus. Dove il sentiero piega a sinistra, si risale brevemente tra i mughi verso la cima (2076 m), dove sono i resti di un fortino costruito nel 1866 per dare riparo ai soldati che andavano alla ricerca dei briganti. Il sentiero scende al piazzale del Blockhaus, per la via dell’andata si torna al rifugio Pomilio (3 ore).
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- Stefano Ardito Vette e sentieri dell’Appennino Centrale, Idea Montagna 2019
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