Cima Bocche, la più imponente delle vette che dominano da sud il Passo San Pellegrino, scende a nord con delle ripide pareti rocciose, e digrada con comodi pendii a sud, in direzione del Lago di Bocche e della Foresta di Paneveggio. L’intera zona è stata duramente contesa nella Grande Guerra. L’itinerario che sale dal Passo Lusia scavalca una solitaria forcella, tocca i due laghi di Lusia, e arriva sulla vetta (nella foto) toccando trincee e resti di edifici austro-ungarici.

La strada sterrata che sale da nord al Passo Lusia e al suo rifugio è normalmente accessibile anche alle auto normali, se si raggiunge la zona con gli impianti di risalita conviene iniziare a camminare da Le Cune e tornare verso Valbona. Si può arrivare al Passo Lusia anche utilizzando gli impianti di Bellamonte e proseguendo a piedi (1.15 ore a/r). 

  • Dislivello in salita: 930 m
  • Dislivello in discesa: da 930 a 1160 m
  • Tempo: da 5 a 6.15 ore a/r
  • Difficoltà: E
  • Periodo consigliato: da fine giugno a ottobre

Da Moena si sale in auto o in bus sulla strada di Passo San Pellegrino fino alla località i Pònc. Si può continuare in auto sulla strada sterrata che sale al rifugio Rezila, a Passo Lusia e all’omonimo rifugio (2055 m), o salire in cabinovia a Valbona (1820 m) e proseguire in funivia fino a Le Cune (2202 m). Da Le Cune, un sentiero che segue la pista da sci scende al Passo Lusia e al rifugio (0.15 ore).

In tutti i casi, dal Passo Lusia, si segue a piedi la strada sterrata, si passa davanti al monumento che ricorda gli Schützen di Moena, e si imbocca il sentiero (segnavia 633) che sale verso i Laghi di Lusia e Cima Bocche. Il tracciato sale per prati superando delle zone acquitrinose, entra nel Parco Paneveggio-Pale di San Martino e costeggia un valloncello. Poi sale in diagonale, superando delle lastre rocciose, fino a un impianto di risalita e a una baita (Baic del Lasté, 2327 m).

Si continua su un pianoro traversato da una mulattiera di guerra austro-ungarica, poi si sale a sinistra a una forcella (2425 m) da cui compaiono i Laghi di Lusia e Cima Bocche. Una discesa su terreno sassoso porta al Lago inferiore di Lusia (2335 m, 1.15 ore) e al bivacco Sandro Redolf, in cattive condizioni.

Dopo aver traversato l’emissario, si sale sulla sponda meridionale del bacino (il tracciato su alcune carte è sbagliato) fino al Lago superiore di Lusia (2380 m, 0.15 ore). Il sentiero sale a mezza costa tra prati e massi, affronta un tratto ripido e raggiunge la Forcella Bocche (2543 m), in vista delle rocce del Gronton. Sul valico sorge una tettoia, a volte erroneamente indicata come bivacco.

Si riparte a tornanti su un ripido pendio di ghiaie, toccando i resti di numerose costruzioni austro-ungariche e uscendo in cresta a un ripiano circondato da trincee ben conservate. Lasciato a destra un sentiero per il bivacco Jellici, si sale ancora per la larga cresta, solcata da trincee, fino alla vetta di Cima Bocche (2745 m, 1.30 ore), eccezionale belvedere sulle Dolomiti di Fassa.

In discesa si segue lo stesso itinerario fino al Passo Lusia e al suo rifugio (2 ore). Se si deve tornare agli impianti conviene seguire il sentiero (segnavia 632) che traversa a mezza costa nel bosco, passa sotto alla cabinovia e raggiunge la strada sterrata che scende da Le Cune. Per questa (segnavia 622 e 632) si torna a Valbona (1 ora).