Il fiume Slizza, emissario del Lago del Predil, scende in direzione di Tarvisio e poi piega a est verso l’Austria per gettarsi nella Drava, affluente del Danubio. Prima di attraversare il confine di Stato, il corso d’acqua forma una spettacolare forra, frequentata fin dai primordi del turismo alpino. Nel fiume, da una decina di anni, è stato certificato il ritorno della lontra.

Il facile e spettacolare sentiero che percorre l’Orrido dello Slizza è una delle mete più frequentate dei dintorni di Tarvisio e di tutte le montagne del Friuli-Venezia Giulia. Si tratta di un percorso turistico ben attrezzato, ripido nella discesa iniziale, protetto da staccionate nei tratti esposti ma dove occorre comunque tenere sotto stretto controllo i bambini. La spiaggia ghiaiosa alla fine della discesa consente una piacevole sosta.  

  • Dislivello: 120 m
  • Tempo: 1.15 ore a/r
  • Difficoltà: T/E
  • Periodo consigliato: da maggio a fine ottobre

Dal centro di Tarvisio si segue la strada per i Laghi di Fusine e la Slovenia, poi si piega a sinistra seguendo le indicazioni per l’Orrido. Dopo aver percorso Via Bamberga si posteggia (740 m) nei pressi della stazione ferroviaria di Boscoverde.

Si continua a piedi sulla strada, raggiungendo la ciclabile Alpe Adria che utilizza un vecchio tracciato ferroviario. Subito prima della pista arriva da sinistra il sentiero che risale dall’Orrido, un centinaio di metri più avanti (cartelli) si piega a sinistra per il viottolo che conduce al vistoso monumento (748 m) che ricorda i caduti austriaci delle guerre napoleoniche, affacciato sull’Orrido e affiancato da tavoli da picnic.

Dal prato si imbocca l’evidente e ripido sentiero a gradini, affiancato da staccionate, che scende con una serie di svolte nel bosco, traversa a destra e raggiunge il fondovalle (620 m, 0.30 ore) accanto a un greto sassoso che consente di prendere il sole nelle giornate più calde. La statale, la ferrovia e il paese sono vicini ma non si vedono.

Si riparte per il viottolo a mezza costa che traversa i pendii boscosi e rocciosi a sinistra (destra orografica) dello Slizza. Il percorso, sempre scenografico, aggira un paio di promontori rocciosi, si riavvicina all’acqua, risale con una scalinata e ridiscende al livello del fiume. Seguono un breve tunnel (la roccia è scivolosa, attenzione!) e un’ampia grotta quasi al livello del fiume. In alto, nell’ultimo tratto, appare il ponte della vecchia ferrovia, oggi utilizzato dalla ciclabile.

Alla fine della traversata il sentiero inizia a risalire nel bosco con percorso meno ripido di quello utilizzato in discesa. Dei tornanti e un tratto più comodo riportano alla pista ciclabile accanto all’imbocco del ponte, da cui ci si riaffaccia dall’alto sulla forra. In breve si torna alla strada dell’andata e al posteggio (0.45 ore).            

Stefano Ardito Sentieri del Tarvisiano e delle Alpi Giulie, Idea Montagna 2024