Gli escursionisti che frequentano il Parco Nazionale del Circeo, istituito nel 1934, puntano di solito ai 541 metri del Monte Circeo, scegliendo tra l’impegnativo sentiero che inizia da Torre Paola (che include passaggi esposti e tratti di elementare arrampicata) e quello, più semplice, che sale dalle Crocette.
Offrono un impegno e un’atmosfera completamente diversi i viottoli pianeggianti, quasi sempre accessibili anche in bici o spingendo un passeggino (meglio se con ruote grandi, il terreno è sabbioso), che si snodano all’interno della Selva del Circeo. Si tratta di percorsi che si svolgono quasi interamente all’ombra, e che possono essere percorsi anche con il caldo dell’estate.
La Selva è formata da cerri, farnie, pini, frassini e querce da sughero, circondate da un fittissimo sottobosco. La fauna comprende il daino, il cinghiale, l’istrice e decine di altre specie. Il percorso che consigliamo raggiunge la sponda del Lago di Paola (nella foto). Oltre che dal centro visitatori si può partire a piedi dall’area di Cerasellao dallo slargo di Capo d’Omo. Una rete di cartelli e di punti numerati consente di orientarsi.
- Dislivello: 40 m
- Tempo: 2 ore a/r
- Difficoltà: T
- Periodo consigliato: tutto l’anno in estate non nelle ore più calde
Dal centro di Sabaudia si segue in auto o a piedi Via Carlo Alberto, fino al vasto complesso (24 m) che include la direzione, gli uffici e il centro visitatori del Parco Nazionale del Circeo. Nel centro, che merita una sosta prima o dopo la camminata, si può ritirare una mappa gratuita dei sentieri del Parco.
Oltre gli edifici, a piedi, si raggiungono un ponte su un fosso di bonifica e una sbarra (punto 20 dei cartelli e delle mappe) all’ingresso della parte sud-orientale della Selva. Si continua su un’ampia e ombrosa strada sterrata pianeggiante. All’inizio il bosco è formato in prevalenza da pini, poi la presenza delle querce (soprattutto cerri e farnie) diventa via via più importante.
Dopo qualche minuto, in una radura artificiale sulla destra della strada, sono stati ricostruiti i capanni utilizzati prima della bonifica dai boscaioli che frequentavano tra l’autunno e la primavera la Selva. Poco più avanti la strada piega a destra, supera un secondo ponte e raggiunge un quadrivio indicato da cartelli (punto 21), dove si piega a destra seguendo le indicazioni per il Lago di Paola.
Il tracciato continua con lievissimi saliscendi, e supera dei tratti con il fondo sabbioso che possono dare fastidio alle bici e ai passeggini. Si continua con percorso evidente, tralasciando alcune diramazioni non segnate, nella Selva dove ridiventano prevalenti i pini. Oltrepassate una radura e un altro ponte si sale brevemente fino alla fine della strada sterrata.
Un sentierino dal fondo sabbioso scende a un tavolo da pic nic, e prosegue fino ad affacciarsi (0 m, 1 ora) sul Braccio della Carnarola, un’insenatura del Lago di Paola. La distanza dal punto di partenza è di circa tre chilometri. Negli ultimi metri conviene camminare in silenzio, per non disturbare gli aironi, le garzette e le anatre che sostano spesso sull’acqua o accanto alla sponda del Lago. La vetta del Circeo s’intravvede sulla sinistra, al di là della vegetazione. Il ritorno fino al posteggio, per la stessa via, richiede il medesimo tempo dell’andata.
Stefano Ardito, Natalino Russo Sentieri del Lazio, Unioncamere Lazio-Touring Club Italiano 2021
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