A pochi chilometri dalla pianura e dal Bologna, le alture tra le valli del Reno e del Setta offrono paesaggi suggestivi. Campi coltivati, boschi e affioramenti di arenaria compongono un quadro armonioso, segnato dal lavoro dell’uomo.

Queste valli e queste alture, per millenni, hanno offerto delle vie per scavalcare l’Appennino. Oggi l’Autostrada del Sole utilizza la valle del Setta. Gli scavi della città etrusca di Misa, alle porte di Marzabotto, dimostrano che la Via Porrettana, invece, era importante fin dall’antichità.

Ma la storia, a Marzabotto e sul Monte Sole, non è fatta solo di ruderi antichi e di strade. Tra il 29 settembre e il 5 ottobre del 1944, all’inizio dell’ultimo autunno di della Seconda Guerra Mondiale, reparti delle SS e della Wehrmacht, appoggiate da fascisti locali, misero a ferro e fuoco la zona di Monte Sole, i cui abitanti erano considerati colpevoli di appoggiare le operazioni della brigata partigiana Stella Rossa.

Tra Marzabotto, Grizzano e Vado di Monzuno le vittime sono in tutto 1.830. Nel cimitero di Casaglia vennero mitragliate 195 persone, tra le quali 50 bambini. Nella vicina chiesa di Santa Maria Assunta (nella foto) furono uccisi don Ubaldo Marchioni e alcuni anziani. Qualche mese dopo, a San Martino, fu ritrovato il corpo di un altro sacerdote, Giovanni Fornasini. La stampa asservita al regime di Salò, e i fascisti locali, cercarono a lungo di nascondere l’orrore.

Nel dopoguerra Marzabotto è diventata un luogo di pellegrinaggio e memoria. La zona di Monte Sole, sistemata a Parco naturale e storico (www.parcostoricodimontesole.it), offre suggestive e panoramiche camminate. Accanto ai percorsi, le chiese e i borghi in rovina di San Martino, Casaglia e Caprara ricordano la barbarie di quegli anni. Sul Monte Caprara sono state delle trincee tedesche della Linea Gotica, scavate quando il fronte raggiunse il Monte Sole.

Sul terreno, accanto ai segnavia del CAI, sono quelli del Parco di Monte Sole. Accompagnano nella camminata i versi che Salvatore Quasimodo ha dedicato all’eccidio. “La loro morte copre uno spazio immenso, / in esso uomini di ogni terra / non dimenticano Marzabotto/ il suo feroce evo / di barbarie contemporanea”.               

  • Dislivello: 290 m
  • Tempo: 3.30 ore
  • Difficoltà: E
  • Periodo consigliato: tutto l’anno, non nelle giornate più calde

L’itinerario inizia dai posteggi (401 m) a valle del ristorante e del centro-visite del Poggiolo, che si raggiungono in 5,5 km da Pian di Venola, sulla statale Porrettana. Si può arrivare anche dalla valle del Setta.

Dal ristorante (420 m), accanto a un cartello, si imbocca il sentiero (segnavia CAI 100) che sale tra i prati in direzione del Monte Sole fino a sbucare sulla strada che sale dal Poggiolo, in vista dei dirupi di arenaria del Monte Caprara. Si continua sulla strada, che supera un crinale (510 m), diventa sterrata e compie dei saliscendi.

Subito prima dei ruderi di Caprara si imbocca a sinistra (504 m, 0.30 ore, cartelli) il sentiero per Monte Sole. Lo si segue in salita, ci si affaccia sui ruderi, e si sale fino a una radura con due bivii (520 m). Verso sinistra, un sentiero indicato da cartelli sale alle trincee della Linea Gotica del Monte Caprara. Quelle meglio conservate sono intorno alla vetta (553 m), dopo un belvedere con ringhiera.

Si torna alla radura (0.30 ore) compiendo un anello, e si riprende a salire sul sentiero (segnavia 100) per Monte Sole. Ci si tiene a destra a un bivio (il percorso di sinistra aggira a nord la vetta, e offre una buona alternativa se il terreno è fangoso), si superano dei tratti scivolosi, e si sale nel bosco fino alla cima del Monte Sole (615 m, 0.15 ore), dove un memoriale ricorda i partigiani della brigata Stella Rossa.

Si scende sul crinale opposto (ancora segnavia 100), nel bosco. Si ritrova il sentiero che aggira la cima, si continua a mezza costa, e al successivo bivio (550 m) si piega a destra (cartelli del Sentiero della Memoria) per un sentiero che scende nel bosco fino a una carrareccia a mezza costa (430 m, 0.45 ore).

La si segue a destra (segnavia CAI n. 58 e del Parco) in salita, si lascia a sinistra una diramazione per Cerpiano e Le Morazze, e si raggiunge il cimitero di Casaglia (490 m, 0.30 ore), teatro della strage più sanguinosa del 1944. Si torna su una strada sterrata, si tocca la chiesa di Santa Maria Assunta e la casa del Poggio e riporta ai ruderi di Caprara e al bivio per Monte Sole.

Più avanti si trascura il sentiero già percorso e si scende sulla strada, stretta e panoramica, fino a una sella con memoriale. Poco oltre, lungo una strada sterrata, sono il cimitero e i ruderi del borgo e della chiesa di San Martino (426 m, 0.45 ore). Per la strada, e poi per un vialetto, si torna al Poggiolo (0.15 ore).   

Stefano Ardito Sentieri della Linea Gotica, Touring Club Italiano, 2015