Le acque delle sorgenti e dei ghiacciai del versante lombardo dell’Adamello, a causa della vicinanza alla pianura e alle industrie di Brescia, nel corso del Novecento sono state imbrigliate per creare dei vasti laghi artificiali, che alimentano delle centrali idroelettriche.
La presenza di questi bacini, ormai abituale per gli escursionisti, ha impreziosito gli aspri valloni del massiccio, e offre mete di notevole suggestione. Nonostante la presenza delle dighe e degli invasi, però, molti sentieri di accesso alle alte valli e ai rifugi sono rimasti ripidi e faticosi.
Lo dimostra nel modo migliore la breve salita da Vezza d’Oglio, in alta Val Camonica, verso il rifugio Occhi, della Sezione di Edolo del CAI, la sponda del Lago d’Aviolo. Si tratta di una camminata breve ma con un tratto ripido e faticoso, che conduce a un rifugio accogliente e a uno dei laghi più suggestivi del massiccio.
Sorvegliano la parte alta della valle il Corno Baitone e le vette vicine. Si conclude in Valle Aviolo l’Alta Via dell’Adamello, “la Uno”, per gli escursionisti locali, che attraversa l’intero versante occidentale del massiccio, e tocca numerosi altri rifugi.
- Dislivello: 470 m
- Tempo: 3.15 ore a/r
- Difficoltà: E
- Periodo consigliato: da giugno a ottobre
Dal centro di Vezza d’Oglio e dalla statale che sale verso il Passo del Tonale si raggiunge e si segue la strada che risale la Val Paghera. Oltrepassato il rifugio alla Cascata si raggiungono la fine del tracciato e degli ampi posteggi (1470 m).
A piedi si segue il sentiero (segnavia 21) che supera delle rocce, risale un ripido canalone sassoso, traversa una forcella rocciosa ed esce in una zona più coricata e comoda, dove si raggiungono degli impianti dell’ENEL ai piedi delle pareti del Corno Pornino. Si continua su un bel sentiero dal fondo ghiaioso tra i larici, si torna a destra traversando dei lastroni rocciosi e si raggiunge il rifugio Sandro Occhi all’Aviolo (1923 metri, 1.15 ore).
Poco oltre ci si affaccia sul Lago artificiale di Aviolo, e lo si costeggia con qualche breve saliscendi, in ambiente di grande suggestione, dominato dall’imponente Corno Baitone. Alla fine del lago si lascia a destra un ponte e si raggiunge la vecchia Malga Aviolo (1948 m, 0.30 ore), trasformata dal Parco dell’Adamello in un appostamento per l’osservazione della fauna alpina. Il ritorno per lo stesso itinerario richiede 0.30 ore fino al rifugio, e 1 ora da questo alla base.
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