Una delle faggete più suggestive del Lazio si estende a est del centro storico di Oriolo Romano, sulle alture più settentrionali dei Monti Sabatini, all’interno del Parco regionale dei Laghi di Bracciano e Martignano. Come in altre zone della Tuscia, grazie al clima fresco, qui i faggi crescono a quote inferiori al normale, intorno ai 542 metri del Monte Raschio. Si affianca alla faggeta, insignita nel 2017 del marchio UNESCO, un bellissimo bosco di cerri.

Il percorso all’interno della faggeta si svolge per strade sterrate, carrarecce e sentieri. Anche qui da qualche anno l’ottima segnaletica realizzata dal Parco, con un faticoso lavoro al quale ha collaborato la Sezione di Viterbo del CAI, consente di camminare con sicurezza e piacere.

Il sentiero che descriviamo all’andata traversa la parte più suggestiva del bosco, quello che si utilizza al ritorno traversa anche una pineta di rimboschimento. Sono naturalmente possibili anche delle passeggiate più brevi. Dopo la camminata vale la pena di visitare il Palazzo Altieri, oggi Museo, con le sue sale affrescate, i suoi quadri e la sorprendente Galleria dei Papi.   

  • Dislivello: 230 m
  • Tempo: 2.30 ore a/r
  • Difficoltà: T/E
  • Quando andare: da maggio a novembre

L’itinerario inizia dal centro di Oriolo Romano (427 m), sorvegliato dall’imponente Palazzo Altieri. Una buona soluzione per lasciare l’auto è il posteggio che si raggiunge per Via della Fontana Vecchia, sulla destra prima del centro per chi arriva da Bracciano e da Roma. Dal centro si arriva a piedi al posteggio piegando a destra in discesa davanti alla parrocchiale di San Giorgio Martire.

All’imbocco del posteggio, un cartello e i segnavia 175C indicano una stradina dissestata (Via della Fontana Vecchia) che passa sotto alla ferrovia, tocca la Fontana (senz’acqua) e sale a un bivio dove si va a destra, fino a un bivio e a un posteggio (391 m). Di fronte compare in tutta la sua imponenza il bosco.

Si va a destra per una strada sterrata, poi si piega a sinistra e si entra nel Bosco della Cerrattina accanto a un fontanile con area da pic nic. Si continua sul sentiero (segnavia 175D) che sale dolcemente tra bellissimi cerri, compie dei saliscendi, si riavvicina alla strada e raggiunge una carrareccia.

La si segue verso sinistra entrando nella faggeta. Una salita, un tratto a mezza costa e una leggera discesa portano a un incrocio di carrarecce (484 m). A sinistra, 50 metri più avanti, passa il percorso di ritorno. Si piega invece a destra, per il sinistro di due tracciati che iniziano uno accanto all’altro, indicato dai ben visibili segnavia 175D.

Si continua a mezza costa nella faggeta, si scende per qualche metro, poi si sale più nettamente. Un tratto in piano porta alla cima di Monte Raschio (542 m, 1.15 ore), ricoperta dalla faggeta, dove sorge un’altissima torre in ferro utilizzata per il controllo degli incendi.

Si riparte in discesa sul tracciato (segnavia 175C) che porta a una casetta forestale, aperta, disarredata e pulita, con l’indicazione bivacco Giorgio Santacroce. Si prosegue per una strada sterrata che scende a svolte, passa sotto a una linea dell’alta tensione, entra in una pineta e porta a un bivio con cartelli.

Si va a sinistra per un sentiero tra i pini, si supera una vecchia cava poco visibile e ci si avvicina alla Strada di Monte Raschio. La si raggiunge, la si segue per qualche centinaio di metri, poi si supera una catena e si continua su una carrareccia chiusa da una catena fino a tornare all’incrocio 484 m. Si va a destra in discesa, poi si scende a destra e si esce dal bosco raggiungendo una carrareccia selciata.

La si segue a sinistra costeggiando il bosco fino a tornare al bivio 391 m e al parcheggio. Subito dopo si può piegare a sinistra sul percorso dell’andata, oppure continuare su una strada asfaltata, piegare a sinistra per Via Borgo Garibaldi e tornare al punto di partenza. Entrambe le soluzioni richiedono 1.15 ore da Monte Raschio.