L’ampia sella del Passo del Grostè, al confine tra la selvaggia catena settentrionale delle Dolomiti di Brenta e le celebri vette che formano il cuore del massiccio, è anche la frontiera tra il mondo trasformato dalle piste da sci di Madonna di Campiglio e una delle aree più spettacolari e integre di tutte le montagne italiane.
Il breve e classico sentiero che raggiunge i rifugi Tuckett e Sella, ai piedi delle pareti del Castelletto Inferiore e di Cima Brenta, attraversa entrambi i confini, e consente di scoprire degli scorci di grande fascino. I due rifugi, oggi gestiti in maniera congiunta, sono stati costruiti più di un secolo fa dal DÖAV, il Club Alpino austro-tedesco, e dalla SAT, la Società degli Alpinisti Tridentini.
Quando il Trentino era parte dell’Impero di Austria-Ungheria, dedicare un rifugio a Quintino Sella, fondatore del CAI e ministro del Regno d’Italia, era un atto di irredentismo che esponeva a sanzioni.
Oggi la cabinovia che sale al Passo del Grostè consente di raggiungere i due rifugi con una comoda e spettacolare camminata a saliscendi, che porta in uno dei paesaggi più suggestivi delle Dolomiti di Brenta. Al ritorno, invece di risalire all’impianto, conviene scendere al grande e confortevole rifugio Graffer, e ritrovare la cabinovia più in basso, alla stazione intermedia.
- Dislivello: 200 metri in salita 570 metri in discesa
- Tempo: 3.15 ore
- Difficoltà: E
- Quando andare: da luglio a settembre
Da Madonna di Campiglio si sale in auto, in bus o a piedi al Passo di Campo Carlo Magno, e si prosegue con la cabinovia fino al Passo del Grostè (2442 m). Presso la stazione di arrivo dell’impianto è il rifugio Stoppani, con servizio di bar-ristorante. Chi arriva da Dimaro e dalle altre località della Val di Sole raggiunge il Passo di Campo Carlo Magno prima della discesa verso Madonna di Campiglio.
A piedi, tralasciate le indicazioni per la Via delle Bocchette, si imbocca il sentiero per i rifugi Tuckett e Sella (segnavia 316), che obliqua in leggera discesa verso sud-ovest su un severo altopiano roccioso, passa sotto a una seggiovia e raggiunge l’orlo di una depressione ingombra di enormi massi, dove si incontra (2410 m, 0.15 ore) il sentiero che proviene dal rifugio Graffer.
Lo si segue scendendo in un canalino roccioso, ci si tiene a destra a un secondo bivio, e si continua a saliscendi tra massi più grandi dei precedenti, traversando uno spettacolare vallone dominato dalla Cima del Grostè, dalla Cima Falkner e dal Castello di Vallesinella.
Si traversa un profondo vallone, se ne esce a mezza costa, si gira un panoramico crinale e si passa a valle del Torrione di Vallesinella. Una salita ai piedi delle rocce del Castelletto Inferiore porta ai rifugi Tuckett e Sella (2272 m, 1 ora), in vista della Bocca del Tuckett, della Cima Brenta e del poco che resta della Vedretta di Brenta Inferiore.
Al ritorno si segue lo stesso itinerario fino al bivio 2410 metri. Qui ci si tiene a sinistra (segnavia 331) tralasciando il sentiero dell’andata, e si continua per valloncelli carsici e prati fino al rifugio Graffer (2261 m, 1.30 ore).
Si riprende a scendere sulla strada sterrata (ancora segnavia 331) che segue la pista da sci, scavalca un dosso, entra nella Pozza delle Lame e raggiunge il rifugio Boch e la stazione intermedia della cabinovia (2075 m 0.30 ore). Con l’impianto si torna al Passo di Campo Carlo Magno.
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