La catena delle Alpi Apuane offre delle sensazioni forti a chi cammina. I panorami sulla Versilia e sulla costa (e sulla Garfagnana e l’Appennino dal versante orientale), i pendii e le creste ripidi e aerei, i segni impressionanti lasciati dalle cave di marmo creano, nel bene e nel male, emozioni difficili da dimenticare anche per chi è abituato a vette più alte e impegnative.
Le Apuane, però, sono un mondo a più facce. Alle alte cime del settore settentrionale del massiccio (il Pisanino, il Pizzo d’Uccello, il Sagro) seguono, man mano che ci si sposta verso sud, delle sommità più basse, spesso circondate da bosco, ma altrettanto imponenti.
E’ il caso del Monte Procinto, un torrione dalla forma cilindrica che si alza circondato dal bosco, proprio di fronte alla strapiombante parete del Monte Nona. Salito per la prima volta nel 1879 e attrezzato da più di un secolo con una breve ma ripida via ferrata, ospita oggi sulle sue pareti verticali delle vie di difficoltà molto elevata. Altri percorsi impegnativi sono stati aperti sugli strapiombi del Nona.
Contrasta con l’impegno di questi itinerari l’atmosfera bucolica del rifugio Forte dei Marmi, ricavato in un casale contadino. Se la passeggiata fino al rifugio, di proprietà della sezione di Forte dei Marmi del CAI, è del tutto comoda, la prosecuzione verso il valico del Callare di Matanna e i 1317 metri dell’Alto Matanna è più impegnativa.
Questo percorso, su terreno roccioso, è dedicato ad Aristide Bruni, un ingegnere milanese trasferito per lavoro in Toscana, che compì nel 1879 la prima ascensione nota (con un amico e tre guide) del Procinto. Il CAI di Firenze, su progetto dello stesso Bruni, inaugurò nel 1890 il sentiero, oggi dedicato all’ingegnere e che riprende un tracciato molto più antico, che sale al Callare di Matanna. Nel 1893, ancora su progetto di Bruni, nacque la ferrata del Procinto.
Oggi la ferrata, breve ma esposta, è riservata a esperti, dotati dell’attrezzatura adeguata. Il Sentiero Bruni, anche se privo difficoltà, include un tratto esposto e attrezzato con cavi metallici. Chi non si sente di affrontarlo può attendere gli amici al rifugio Forte dei Marmi.
- Dislivello: 320 metri
- Tempo 1.45 ore a/r
- Difficoltà: T/E, il Sentiero Bruni è EE
- Quando andare: tutto l’anno, tranne che con innevamento eccezionale
Da Pietrasanta e dal casello di Versilia della A12 si sale verso Ponte Stazzemese e Stazzema. Su un ampio tornante prima di arrivare al paese, si va a destra seguendo le indicazioni per il rifugio Forte dei Marmi. Si raggiunge una casa con tabernacolo (“maestà” sulle Alpi Apuane, 550 m), da cui iniziano i segnavia 5 e 6.
Si segue il sentiero che sale a sinistra tra i castagni, lasciando in basso una strada mai completata per Palagnana. A un bivio a pochi minuti dalla partenza si va a destra (segnavia 5) in direzione del rifugio e del Callare di Matanna. Una piacevole passeggiata nel bosco porta a un’altra maestà (l’immagine della Madonna del Popolo è del 1998, l’originale è stato rubato).
Si continua superando tre tratti attrezzati con corde (non ci sono difficoltà, servono in caso di fango), e toccando alcune calchere, piccole fornaci di calce. Superato un tratto più ripido si scoprono il Procinto e il Monte Nona, si continua con percorso più comodo e si tocca un traliccio dell’ENEL. Toccate le Sorgenti della Grotta, con acqua freschissima e immagine sacra del 1727, si lasciano a sinistra i segnavia 5A e 121 e si continua ai piedi del Nona fino a un nuovo bivio e al rifugio Forte dei Marmi (865 m, 1 ora). Il ritorno per lo stesso itinerario richiede 0.45 ore.
Se si vuol proseguire si torna all’ultimo bivio e si imbocca il sentiero Aristide Bruni (ancora segnavia 5 e dell’Apuane Trekking) che sale su terreno ripido, supera una cengia rocciosa attrezzata con una corda d’acciaio e lascia a sinistra la deviazione per la ferrata del Procinto.
Un sentiero più comodo, sempre ai piedi del Nona, porta al valico del Callare di Matanna (1130 m), dov’è una croce, oltre il quale si può scendere in breve al vicino rifugio-albergo Alto Matanna (0.30 ore a/r), storico punto di appoggio per gli escursionisti. Verso destra, un sentierino sale alla cima del Monte Matanna (1317 m, 0.45 ore), meraviglioso belvedere sulle Apuane meridionali e la costa. Occorrono 1.15 ore a/r fino al Callare, e altrettanto da questo all’Alto Matanna.
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