A sud del Monte Amiata, una solenne montagna calcarea sorveglia i borghi di Arcidosso e Santa Fiora. Sui pendii del Monte Labbro, che raggiunge i 1193 metri, si alternano campi coltivati e pietraie, pascoli e boschi di querce. Ai suoi piedi, il Parco Faunistico dell’Amiata ospita cervi, daini e caprioli, ha svolto un ruolo importante per la tutela dell’asino amiatino e del lupo, e offre delle brevi e piacevoli passeggiate.
Un itinerario più lungo conduce sul Monte Labbro e alla Torre di David, un singolare monumento eretto da David Lazzaretti, il “Profeta dell’Amiata”, un singolare personaggio che fondò il movimento religioso-politico dei Giurisdavidici e fu ucciso dai carabinieri nel 1878.
Lazzaretti, originario di Arcidosso, lavorò da bambino con il padre in Maremma, e combatté a Castelfidardo e a Gaeta nell’esercito di Vittorio Emanuele II. Nel 1864 una visione gli ordino di dedicarsi alla fede. Incontrò Papa Pio IX, visse in un eremo in Sabina, tornò ad Arcidosso e iniziò a predicare.
Diventò amico di Don Bosco, nel 1871 si ritirò sul Monte Labbro, poi si proclamò “nuovo Cristo” e fu condannato dalla Curia. Venne ucciso nel 1878 da una fucilata dei Carabinieri, mentre marciava verso Arcidosso alla testa di una processione. “La sua è una incredibile vicenda umana e religiosa, che a volte è stata etichettata come comunista e altre come puramente religiosa” ha scritto lo storico Alfio Cavoli.
Se si sale in quota con una strada asfaltata e poi sterrata, la salita al Monte Labbro è una breve passeggiata. L’itinerario dal Parco Faunistico è più interessante e piacevole. I cancelli che si attraversano devono essere richiusi, bisogna pagare un biglietto e fare attenzione all’orario di chiusura del Parco. Nella grotta è necessaria una pila.
- Dislivello: 270 m
- Tempo: 2.15 ore a/r
- Difficoltà: E
- Quando andare: tutto l’anno
Da Pitigliano o Santa Fiora, seguendo le evidenti indicazioni, si raggiungono l’ingresso e la biglietteria (940 m) del Parco Faunistico dell’Amiata. Si prosegue a piedi per una strada sterrata pianeggiante, dalla quale due deviazioni verso destra conducono a delle altane che consentono di avvistare gli animali.
La strada si affaccia sul Fosso Onanzio, sorvegliato dal Monte Labbro dove si vede la Torre di David, poi raggiunge il casale (Podere dei Nobili sulle mappe, 0.15 ore) che ospita la direzione del Parco, un bar e una sala per la didattica ambientale.
Di fronte all’edificio, accanto a una fonte, si imbocca il sentiero per il Monte Labbro, indicato da un cartello e da segnavia bianco-rossi senza numero. Si sale in un boschetto, si raggiunge una recinzione con cancello, lo si attraversa e ai va a sinistra fino a un secondo cancello. Lo si oltrepassa, poi si sale per un crinale erboso, seguendo i segnavia, con bel colpo d’occhio sull’Amiata.
A un terzo cancello si esce dal Parco, e si continua seguendo i segnavia in un fitto e suggestivo querceto. Il sentiero sale a destra di un vallone, lo traversa accanto a un acquitrino, si sposta a sinistra e torna a destra con una salita in diagonale, passando in un intaglio tra le rocce. Dopo aver toccato un rudere si raggiungono una carrareccia e un cancello di legno (1120 m), oltre il quale la strada sterrata termina.
Si sale a sinistra sulla carrareccia, si supera un ultimo tratto nel bosco, poi si sale ai resti della chiesa e alla grotta che ospita un altare giurisdavidico. Poco più in alto sono la Torre di David, e la vetta del Monte Labbro (1193 m, 1 ore). La zona offre un perfetto colpo d’occhio sull’Amiata e sulle colline dell’alta Maremma e della Tuscia. Si scende per lo stesso itinerario (1 ora).
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