“Un picco solitario e maestoso, che s’inabissa sui campi sottostanti, tutto ammantato di superba vegetazione”. Così nel 1877 Giustino Fortunato, un appassionato escursionista che sarebbe diventato un uomo politico illustre, descriveva il Monte Taburno, 1394 metri, che incombe sulla Valle Caudina, la Via Appia e Montesarchio. Ripida e rocciosa verso sud, la montagna ha un aspetto molto più dolce a settentrione, dove è rivestita da una magnifica foresta di cerro, castagno e faggio. Il sentiero che conduce alla vetta e al suo magnifico panorama è breve e facile.
Dislivello: 380 m
Tempo di salita: 1 ora
Tempo di discesa: 0.45 ore
Difficoltà: E
Quando andare: tutto l’anno, tranne nevicate eccezionali
L’Albergo Monte Taburno (1016 m) si raggiunge da Montesarchio, Campoli, Apollosa, Frasso Telesino o Cautano. A piedi si imbocca un sentiero, indicato da frecce e cartelli, che si alza con un tratto ripido e abbastanza faticoso nella zona più suggestiva della foresta, obliqua a destra, sale a tornanti sulla sinistra di un vallone, poi raggiunge una selletta (1208 m, 0.30 ore) tra il Taburno e il crinale del Campigliano.
Qui il sentiero piega a sinistra e continua a salire tra magnifici faggi. Una serie di comodissimi tornanti porta a sbucare sulla cresta sommitale, che si segue fino alla grande croce della vetta (1394 m, 0.30 ore). Nelle giornate serene, lo sguardo raggiunge la Maiella, il Matese, le Mainarde, il Vesuvio, Ischia, i Monti Lattari e i Monti Picentini.
Conviene proseguire in discesa verso est fino all’anticima (1333 m, 0.15 ore a/r), dalla quale si ci affaccia sui ripidissimi valloni del versante meridionale della montagna. Si scende per l’itinerario di salita (0.45 ore).
E’ il sentiero ideale per raggiungere la vetta. In condizioni meteorologiche ideali, regala una impagabile vista verso i monti del Partenio ma, soprattutto verso il più lontano Vesuvio. In giornate di cielo sereno e ‘ perfettamente visibile il golfo di Napoli e le isole. Personalmente, ho percorso questo itinerario in un giorno d’inverno, in comitiva e con una bambina di 2 anni portata a turno in spalla. Nevicata leggera dai 900 ai 1300 circa ma poi, in vetta splendido sole con vista sopra descritta. Favoloso. Peccato aver smarrito le foto scattate al momento con gli alberi e gli arbusti rivestiti da “gocce” di ghiaccio.