Uno dei rifugi più amati delle Dolomiti e di tutte le Alpi sorge su un terrazzo erboso dell’alta Val Brenta, di fronte alla muraglia rocciosa della Cima Tosa e del Crozzon. Per vedere il Campanile Basso, la cima più famosa del Trentino, occorre proseguire oltre il rifugio, sul sentiero che conduce alla Bocca di Brenta.
Il nuovo rifugio Maria e Alberto di Brentei, aperto al pubblico nel giugno 2022, conserva all’esterno l’aspetto di quello ma è molto più confortevole all’interno, ed è stato realizzato dalla sezione di Monza del CAI con il decisivo contributo della Provincia Autonoma di Trento.
Il percorso più seguito, e che descriviamo, utilizza nell’ultimo tratto il Sentiero Bogani, del tutto facile ma che include alcune cenge comode ma esposte, attrezzate con un cavo d’acciaio. Si può salire in quota anche con la cabinovia del Grostè. L’itinerario che sale dalla Val Brenta è più faticoso ma privo di tratti esposti.
Altre informazioni sul rifugio si trovano su www.rifugiobrentei.it, per prenotare il pernottamento si deve chiamare il 345.5332811, o inviare una mail a info@rifugiobrentei.it.

Dislivello: 700 metri
Tempo di salita: 2.30 ore
Tempo di discesa: 2 ore
Difficoltà: E
Quando andare: da giugno a fine settembre

L’escursione inizia dalla conca di Vallesinella (1515 metri), che si raggiunge da Madonna di Campiglio in auto (a pagamento, prenotazione necessaria sul sito www.pnab.it), con i bus-navetta o a piedi percorrendo il nuovo Sentiero dell’Orso (1 ora).
A piedi, traversato un portale di legno, si segue il comodo sentiero a tornanti, indicato dai segnavia 317, che sale con percorso ripido in un magnifico bosco di abeti. Dove questo si dirada si raggiunge il rifugio Casinei (1825 metri, 0.45 ore), su un terrazzo erboso, da cui appaiono lo Spinale e la catena settentrionale del Brenta.
Trascurato il sentiero che traversa verso la Malga Vallesinella di Sopra, si riparte (ora il segnavia da seguire è il 318) lasciando subito a sinistra un primo tracciato per i rifugi Tuckett e Sella, e raggiungendo un crinale da cui appaiono il Crozzon di Brenta e la Cima Tosa.
Da qui il sentiero, dedicato ad Arnaldo Bogani, traversa ai piedi delle rocce del Fridolìn, lascia a sinistra (Sella del Fridolìn, 2043 metri) un secondo itinerario per il Tuckett e riprende a traversare in ambiente via via più spettacolare e roccioso superando due cenge esposte, una galleria artificiale e un canalone dove si può incontrare neve fino a luglio.
Una salita tra grossi massi porta al vasto e bellissimo terrazzo erboso che ospita il rifugio Maria e Alberto ai Brentei (2182 metri, 1.45 ore), magnifico belvedere sulla Tosa e il Crozzon di Brenta. Accanto al vecchio rifugio si notano la nuova sala da pranzo in acciaio e cristallo e l’edificio del bivacco invernale.
All’interno, una statua di legno e numerose immagini storiche ricordano Bruno Detassis, la guida alpina che ha realizzato la ferrata delle Bocchette, ha aperto numerose grandi vie di arrampicata sulle Dolomiti di Brenta, e ha gestito il rifugio Brentei dal 1949 al 2001. Una targa ricorda l’inaugurazione della nuova struttura, avvenuta il 9 luglio del 2022.
Poco oltre il rifugio è una chiesetta dedicata ai caduti in montagna. Chi vuole proseguire può scegliere tra il sentiero per la Bocca di Brenta e il rifugio Pedrotti, e quello per il rifugio Alimonta. La discesa richiede 2 ore fino a Vallesinella.