Nel ripido versante laziale dei Monti della Laga, molti escursionisti puntano al Monte Gorzano, la cima più elevata del Lazio. Dalle Macchie Piane, balcone sulla conca di Amatrice, si raggiungono Cima Lepri, la seconda vetta del massiccio, e il vicino Pizzo di Sevo.
Le due cime sono dei meravigliosi belvedere, l’unico strappo ripido è quello che conduce al Pizzo di Sevo, la segnaletica del CAI di Amatrice è ottima. L’itinerario inizia lungo il Tracciolino di Annibale, che secondo una leggenda di Amatrice fu utilizzato dai Cartaginesi per spostarsi dal Trasimeno all’Adriatico.
- Dislivello: 1050 metri
Tempo: 5.30 ore a/r
Difficoltà: E - Periodo: da giugno a ottobre
Dalla Via Salaria e da Amatrice si raggiunge la frazione di Sant’Angelo, e si prosegue per una stretta strada asfaltata a tornanti fino ai pascoli delle Macchie Piane.
A piedi si segue una carrareccia indicata da segnavia bianco-rossi che traversa il pianoro, sale verso una macchia di faggi e prosegue verso sinistra fino a una macchia di faggi e a dei cartelli. Si va a destra a mezza costa, si aggira un crinale che scende dal Pizzo di Sevo e si raggiunge un bivio ai piedi di Colle dell’Orto (1852 m, 0.45 ore).
Si continua sul Tracciolino di Annibale che traversa un ripido pendio, supera il Fosso dei Caprini, e poi taglia il versante meridionale del Pizzo di Sevo, aggirando due crinali secondari. A un bivio si lascia a destra un sentierino che scende a una fonte, e si raggiunge un altro bivio (2120 m, 0.45 ore) sotto al valico della Forca.
Il sentiero segnato va a destra in diagonale, e raggiunge la cresta da cui ci si affaccia sul versante teramano. Oltre il Pizzo di Sevo appaiono la Macera della Morte e i Sibillini. Il sentiero si alza sulla cresta, lascia a sinistra una conca erbosa e supera un elementare tratto roccioso. Un ultimo pendio porta in vetta a Cima Lepri (2445 m 1 ora), da cui appaiono il Monte Gorzano e il Gran Sasso.
Si torna indietro per la stessa via, senza scendere al bivio 2120 m ma continuando sulla cresta fino al valico della Forca (2193 m, 0.45 ore). Qui si riprende a salire. Si supera un tratto erboso e faticoso, si prosegue più comodamente per un sentierino, si esce in cresta e si raggiunge la grande croce di vetta del Pizzo di Sevo (2419 m, 0.45 ore), altro magnifico belvedere.
Un altro sentiero segnato scende verso ovest, supera un ripido gradino, traversa un terrazzo e continua accanto a un ampio canalone. Una discesa verso sinistra riporta al bivio 1852, da cui si torna alle Macchie Piane (1.30 ore).
Stefano Ardito, Vette e sentieri dell’Appennino Centrale, Idea Montagna 2019
Stefano Ardito, Sentieri del Parco Gran Sasso-Laga, 2020
Bel giro ma in pieno agosto farà caldissimo vero?
La prima parte è esposta a sud, e temo proprio di sì. Più in alto, in cresta, c’è quasi sempre vento. Auguri!