La Val d’Agola, rivestita da magnifici boschi e sorvegliata da vette imponenti, è tra le mete più sorprendenti del Brenta. La strada sterrata che la risale, e che si raggiunge da Sant’Antonio di Mavignola, è chiusa alle auto non autorizzate poco oltre i 1300 metri di quota, termina accanto alla Malga Val d’Agola e all’omonimo Lago e offre una facile passeggiata. Un percorso più lungo consente di arrivare a piedi da Madonna di Campiglio e Vallesinella. Si può arrivare in discesa in Val d’Agola dal Doss del Sabion.
Dislivello: 280 metri
Tempo: 2 ore
Difficoltà: T
Periodo consigliato: da giugno a novembre
Da Sant’Antonio di Mavignola si segue brevemente la statale verso Madonna di Campiglio. Alle case di Rocchet si piega a destra, seguendo le indicazioni per la Val d’Agola. La strada attraversa la frazione, continua a mezza costa, lascia a destra il Maso Doss e raggiunge il vivaio forestale Brenta e un ponte sul Sarca di Campiglio.
Si continua in auto per la strada che sale al posteggio delle Bore, dove inizia il sentiero della Val Brenta, e prosegue a mezza costa in Val d’Agola fino a un piazzale (1310 m) e al divieto di transito. Chi arriva da Madonna di Campiglio deve svoltare a sinistra a Rocchet.
Si continua a piedi sulla strada sterrata (segnavia 3249, che traversa su un ponte il torrente e poi torna sulla destra orografica. Subito dopo la si lascia, per seguire una mulattiera segnata che taglia un primo tornante, e poi ritrova la strada. Più in alto il sentiero si avvicina al torrente, e diventa ripido e sassoso. Si torna per l’ultima volta alla strada nel punto dove questa termina, di fronte al viottolo che conduce a Malga Val d’Agola (1592 m). Aggirato un dosso erboso ci si affaccia sul Lago (1588 metri, 1 ora).
La zona, dominata dalle Cime dei Fracingli, è di grande suggestione. Verso sud-est, compaiono la Cima di Val d’Agola, la Cima di Pratofiorito e i contrafforti di Cima Tosa. Il periplo del Lago richiede 0.15 ore, per la discesa al posteggio, sullo stesso itinerario, occorrono 0.45 ore.
Stefano Ardito Passeggiate ed escursioni sulle Dolomiti, Newton Compton 2021
Vorrei avere una precisazione circa il modo di scrivere il nome del lago.
E’ giusto scrivere lago di Valagola oppure lago di val D’Agola. O è CHIAMATO IN TUTTE E DUE LE MANIERE INDIFFERENTEMENTE.
Sulle mappe c’è spesso lago di Val d’Agola. Su internet Valagola.
Sto scrivendo qualcosa in merito e vorrei essere preciso.
Grazie
Buongiorno Italo, grazie del commento. Non sono un esperto di toponomastica trentina, e l’unica risposta onesta è che non lo so. Ho sempre usato Val d’Agola e continuerò a farlo, non mi piacciono i cartelli dell’ANAS che attaccano i nomi (“Campoimperatore”, “Campostaffi”). Altri non so!
Grazie comunque.
Ho scritto una mail anche all’ente Parco e ormai da una settimana non ho avuto risposta.
Credo che non lo sappia nessuno esattamente.
L’ho sempre sentito chiamare (in Val Rendena) Valagola, come pure è scritto nelle indicazioni stradali, tuttavia nelle cartine geografiche è scritto con l’apostrofo.
La valle è sicuramente D’Agola e prende il nome dal “ghiacciaio” d’Agola il lago forse ha un nome contratto.
Un cordiale saluto, Italo