Fino a qualche anno fa, si diceva, molti italiani non avrebbero saputo indicare su una mappa il Molise. Fa piacere sapere che, nell’estate che sta terminando, e in cui le discoteche e la movida non hanno fatto una grande figura, questa regione verde, suggestiva e tranquilla ha raddoppiato i suoi visitatori.
La vera sorpresa dell’estate molisana è stata la cascata di Carpinone, un salto di una quindicina di metri di altezza che scroscia in una conca rocciosa poco a valle del paese. Fino all’anno scorso, il salto poteva essere ammirato solamente dall’alto, dal sentiero affiancato da una ringhiera che inizia da un piccolo impianto dell’ENEL.
Da qualche mese, un gruppo di appassionati locali ha sistemato con cartelli, mancorrenti e gradini un sentiero che scende fino al laghetto alla base della cascata. Il successo è stato immediato, e i visitatori sono stati parecchie migliaia.
Carpinone dista una decina di chilometri da Isernia, e si raggiunge facilmente. Dalla piazza centrale basta seguire il sentiero, indicato da cartelli, che scende fino al torrente, traversa nel bosco, tocca il laghetto e la diga dell’ENEL e prosegue (in sicurezza!) attraverso le rocce.
Girando a destra al successivo bivio si scende fino alla base della cascata, e a una spiaggetta poco a valle di questa. Al ritorno, tenendosi a destra a un bivio, si può salire al cuore del borgo antico. In tutto occorre meno di un’ora. Sono possibili degli itinerari più lunghi, un’organizzazione locale propone uscite di “acquatrekking”. Buona passeggiata a tutti, congratulazioni al Comune di Carpinone, ai soci di Molise in Action, e a tutti quelli che si sono dati da fare per creare questo piccolo miracolo.
Altre cose giuste e interessanti, in Molise, stanno accadendo sui tratturi, che finalmente iniziano a essere trasformati in cammini. E nel mondo dell’arrampicata sportiva, per la quale vengono attrezzate sempre nuove pareti. Sul Monte Marrone, anche grazie all’amico e pittore Angelo Bellobono, si parla sempre più spesso di Charles Moulin, che un secolo fa si è innamorato della zona.
Quella che arriva dalla cascata di Carpinone (e dal resto) è una lezione importante. L’Appennino è bello, è ricchissimo di cose da fare e da vedere. Chi propone uno sviluppo fatto solo di impianti di risalita pagati a peso d’oro e quasi certamente inutili, o una tutela dell’ambiente infarcita di divieti per chi cerca la libertà e l’avventura non ha capito proprio nulla.
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