Lo Jôf di Sompdogna, tra l’omonima valle e la Val Saisera, merita una visita per lo straordinario panorama sullo Jôf di Montasio e per le sue fortificazioni italiane della Grande Guerra, che ospitano un minuscolo bivacco restaurato da appassionati locali. Il percorso non offre vere difficoltà, ma comprende un tratto ripido e faticoso, e dei passi scomodi e un po’ esposti. Una bella variante consente di toccare il bivacco Stuparich. Attenzione alle relazioni imprecise e fantasiose, che compaiono su alcune guide in commercio.

Dislivello: da 870 a 930 metri
Tempo: da 4.30 a 5.45 ore a/r
Difficoltà: E/EE

Periodo consigliato: da giugno a ottobre

Da Valbruna, e quindi da Tarvisio, da Camporosso in Valcanale e dal casello di Malborghetto-Valbruna della A23, si segue la strada della Val Saisera, superando il punto in cui in estate si paga un pedaggio. Superate la Malga Montasio, una caserma e un’ottima fonte si raggiunge il posteggio di Malga Saisera (1002 m).
Ci si incammina sulla strada sterrata (segnavia 611) che inizia a sinistra di una chiesetta, e sale con quattro rampe fino a ritrovare il sentiero diretto (indicato dallo stesso segnavia) che inizia nello stesso punto. Un viottolo porta all’uscita dal bosco e poi al rifugio Fratelli Grego (1389 m, da 1 a 1.15 ore a seconda del percorso scelto), su un terrazzo erboso che offre un magnifico panorama sullo Jôf di Montasio.
Si riparte sul sentiero (segnavia 651) che entra in salita nel bosco, costeggia l’acquitrinoso Laghetto di Sompdogna e sale a un bivio con cartelli (1450 m). Qui si piega a sinistra (segnavia 610), per una ripida e faticosa mulattiera militare della Grande Guerra.
Dove la pendenza diminuisce si toccano delle caverne di guerra, si sale ancora, poi si traversa verso destra una conca e si sale faticosamente a una forcella di cresta, dove ci si riaffaccia sullo Jôf di Montasio.
Si continua per dei ripidissimi e rocciosi tornanti tra i mughi, poi si sale a sinistra fino ai resti del fortino e al bivacco, che non consente di pernottare, e dov’è stata sistemata una grande stufa d’epoca. Pochi metri tra i mughi e una crestina esposta portano alla cima (1869 m, 1.30 ore), meraviglioso belvedere.
Il sentiero (ancora segnavia 610) scende sulla cresta opposta a quella di salita, tocca altre opere di guerra e porta a una sella tra i mughi (1780 m circa). Si scende a sinistra con altri tornanti tra i mughi, poi una diagonale porta al sentiero che scende dal valico del Foran de la Grava e a un bivio (1599 m) dove si stacca a destra un tracciato per il bivacco Stuparich.
Si continua scendendo direttamente (segnavia 639) nel vallone della Fossa di Carnizza, superando un gradino ripido, fino a un bivio (1400 m, 1 ora). Qui si può scendere direttamente per il sentiero di accesso al bivacco (segnavia 639) che riporta alle ghiaie della Val Saisera e al punto di partenza (1 ora). In alternativa ci si dirige a sinistra, per il sentiero a saliscendi (segnavia 611) che traversa una zona ripida e rocciosa, e prosegue nel bosco fino al rifugio Grego (1 ore). Per la via di salita si torna al posteggio (da 0.45 ore a 1 ora a seconda del percorso).

Stefano Ardito Sentieri del Tarvisiano e delle Alpi Giulie, Idea Montagna 2024